Il ritiro di Fabrizio Donato
Il capitano di mille battaglie azzurre, Fabrizio Donato, a pochi giorni dal quarantacinquesimo compleanno, nel momento più bello vissuto dalla sua amata atletica da decenni a questa parte, ha annunciato il ritiro.
Difficile racchiudere in un testo la carriera di questo straordinario campione, esempio in pedana e nella vita quotidiana, punto di riferimento di tanti ragazzi cresciuti al suo fianco nell’atletica. E allora, si può partire dai numeri della carriera sportiva, almeno per tracciare un perimetro razionale in un racconto che non potrà che essere soprattutto emozionale: la medaglia di bronzo olimpica di Londra 2012 (alla quarta delle sue cinque esperienze a cinque cerchi), il titolo europeo outdoor dello stesso anno a Helsinki, il titolo europeo indoor a Torino 2009 (con l’argento colto due anni dopo a Parigi, e nel 2017 a Belgrado), le 47 maglie azzurre, i 23 titoli italiani assoluti tra indoor e outdoor (e al coperto, uno spazio di vent’anni tra il primo e l’ultimo, dal 1998 al 2018…), i record italiani assoluti outdoor (17,60, colto nella indimenticabile serata della Notturna di Milano 2000) e indoor (17,73, coinciso con l’argento europeo, quando costrinse il francese Tamgho al record del mondo per batterlo). Elementi di una carriera lunga e ricca di momenti di gioia. Ovviamente alternati a fasi di insuccesso e dolore.