Filippo Tortu corre sulle orme di Pietro Mennea

Le parole di Filippo Tortu

Se andassi sotto i 20 secondi? “Nulla di pazzo, festeggerei a cena con i miei amici. E mi arrabbierei perché non l’ho fatto prima. Ma soltanto se è l’ultima gara della stagione, altrimenti resterei concentrato”.

Uno dei tre obiettivi dell’anno è proprio questo, per Filippo Tortu: violare la barriera che soltanto il mito Pietro Mennea ha saputo infrangere nella storia azzurra dei 200 metri. Il campione olimpico della 4×100 lo racconta nel talk di AtleticaTV, la piattaforma streaming della Federazione Italiana di Atletica Leggera.

Gli altri obiettivi della stagione alle porte, almeno a livello individuale, sono presto detti: la finale mondiale dei 200 metri a Budapest in agosto e la finale della Wanda Diamond League a Eugene il mese successivo. “A Eugene mi sono trovato bene lo scorso anno, quando ho mancato la finale mondiale di soli tre millesimi – spiega Tortu, al personale di 20.10 in Oregon – e quindi voglio tornarci. Sarebbe l’appuntamento conclusivo di una stagione che comincerà tra fine aprile e inizio maggio: l’idea è quella di debuttare sui 100. Stiamo cercando la data e la sede giusta. Per poi correre il primo 200 nei giorni iniziali di maggio. Tutto è funzionale a questa distanza, che ormai è la mia, e che ogni volta capisco un po’ meglio. Sto lavorando tanto sulla curva, l’anno scorso avevo qualche problemino a interpretarla. La verità è che i 200 non mi hanno mai spaventato, ma in una carriera sportiva vanno rispettate delle fasi: ed è arrivata quando si è chiuso un capitolo importante nei 100. Che comunque farò 2-3 volte in stagione, e non escludo nemmeno che sia agli Assoluti”. Altre tappe sono già indicate nella sua agenda di giugno: “Il Golden Gala a Firenze, la staffetta a Parigi il 9, la ‘Coppa Europa’ in Polonia”.


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