Le parole di Filippo Tortu
Filippo Tortu è tornato a parlare su Sportweek dell’oro della 4×100 di Tokyo 2020. “Alcuni parlano della staffetta come a una ‘mia’ impresa, ma questo non mi piace. Come dico sempre, la staffetta è stata naturalmente di tutti e quattro noi azzurri. È un insieme. Se uno ci pensa, il 37”50 finale non è che un insieme di centesimi, di 3.750 centesimi. È l’insieme del tempo di reazione di Lorenzo, della frazione di Marcell, dei cambi, della corsa di Fausto e della mia. Quindi ognuno ha dato il suo contributo, se solo uno di noi avesse portato un centesimo di contributo in meno di quello che ha dato, non avremmo vinto. Io ho dato il massimo e non avrei potuto fare di più, il centesimo che ci ha regalato la vittoria l’abbiamo conquistato in quattro in pista in quel momento, ma poi ci sono tutti gli altri”.
“Penso a Filippo Di Mulo e Giorgio Frinolli, i due allenatori della staffetta (e ovviamente anche gli allenatori individuali hanno contribuito). E penso ai ragazzi che ci hanno accompagnato in questo percorso, dai componenti della staffetta fino al 2020 come Federico Cattaneo e Roberto Riga li alle tre riserve dei Giochi: Wanderson Polanco, Antonio Infantino e Davide Manenti. Ecco, se c’è qualcuno che si merita un grazie in più è Manenti. È stato il cardine, il capitano, il fulcro della staffetta attorno al quale tutto è ruotato. Un uomo-spogliatoio, un leader silenzioso. Faccio un esempio: prima della gara di Tokyo ci siamo scaldati tutti e sette insieme. Davide non lo sa, non so se l’ha capito, ma durante il riscaldamento ero un po’ stanco, non mi sentivo al massimo. Allo stesso tempo stavo cercando dentro di me dei validi motivi per andare oltre questi problemi, sapevo di averli e infatti me li stavo ripetendo nella testa per correre più forte. Ebbene, nel riscaldamento, quando ho visto Davide che andava da ognuno di noi a chiedere se avessimo bisogno di qualcosa, lui è diventato uno dei motivi per il quale dovevo dare qualcosa in più. È stato lì che mi sono detto: oggi la vinciamo”, ha concluso.