Filippo Tortu sulle orme di Pietro Mennea al Golden Gala

Filippo Tortu a Roma

Duecento metri di fuoco. Tutti d’un fiato, sulla pista dell’Olimpico che sui 200 rievoca storie leggendarie, per accendere la serata del Golden Gala intitolato a Pietro Mennea, tuttora primatista d’Europa della specialità (19.72). La quinta tappa della Wanda Diamond League, giovedì 9 giugno, godrà di uno spettacolo-extra, non inserito nel programma del “diamante” ma di sicuro appeal per tutto il pubblico del Foro Italico che potrà ammirare dal vivo tre campioni olimpici di Tokyo: Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta. In un attimo, alle 20.33, si tornerà col pensiero a quella magica giornata del 6 agosto scorso, quando gli staffettisti azzurri hanno entusiasmato milioni di italiani incollati alla tv in un rovente pomeriggio d’estate, compiendo una delle più grandi imprese di sempre dello sport azzurro. I tre velocisti delle Fiamme Gialle, medaglia d’oro con la 4×100 a Tokyo insieme a Marcell Jacobs (iscritto nei 100), saranno schierati sui blocchi dell’Olimpico, stavolta da avversari, l’uno contro l’altro, prima di tornare ad abbracciarsi e unire le forze per il comune obiettivo della staffetta ai Mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco di Baviera.

Nella storia azzurra, soltanto Pietro Mennea ha corso più veloce di Tortu nei 200 metri: nella scorsa stagione il 23enne brianzolo si è portato a 20.11 sulla pista di Nairobi, due centesimi meglio di quanto aveva fatto Desalu agli Europei di Berlino nel 2018 (sesto in 20.13). Ancora tutte da esplorare invece le qualità di Patta su una distanza che è tornato a correre domenica scorsa dopo quattro anni, scendendo a 20.98. Il Golden Gala, per tutti, è il momento giusto per lanciarsi con decisione verso le rassegne internazionali dell’anno e per sfidare il trinidegno Jereem Richards (19.97 nel 2017), fresco campione del mondo indoor nei 400 e bronzo mondiale cinque anni fa nei 200 a Londra, quando trionfò con la 4×400 del suo Trinidad e Tobago. A completare il cast sono il sudafricano Luxolo Adams e lo svizzero William Reais, rinuncia invece il canadese Aaron Brown.


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