Tanto tuonò, che cadde. L’estate dell’atletica leggera si colora d’Italia grazie all’impresa di Filippo Tortu, che dopo tante prove generali è riuscito ad abbattere il record nazionale più affascinante della storia del proprio sport, quello dei 100 metri piani. Al Meeting di Madrid, lo sprinter milanese ha fermato il cronometro sul 9”99, quanto è bastato per fare meglio di quattro centesimi di Pietro Mennea, che resisteva come velocista principe dell’atletica italiana dal 4 settembre 1979 a Città del Messico, e anche per diventare il terzo bianco della storia a scendere sotto i 10”, dopo il francese Christophe Lemaitre, il primo a riuscirci nel 2010 con 9”91, e al turco di origini azere Ramil Guliyev, campione del mondo in carica dei 200 metri, con 9″97.
Tortu, che ha compiuto 20 anni lo scorso 15 agosto e che ha chiuso la gara al secondo posto dietro al cinese Bingtian Su (9”91), aveva già sfiorato l’impresa al Golden Gala di Roma, dove aveva fatto registrare un ottimo 10”04.