Gimbo ha parlato anche del difficile rapporto col papà-allenatore.
Protagonista di una gara che gli ha regalato il secondo alloro della carriera a livello di campionati europei – a cui va aggiunto un altro oro e un argento conquistati agli Europei Indoor – Gianmarco Tamberi si è raccontato ai microfon de La Gazzetta dello Sport in un’intervista esclusiva. Mai banale, sempre disposto a raccontare anche gli aspetti più ‘scomodi’ della sua vita privata, Gimbo non ha fatto mistero di aver attraversato dei momenti molto difficili. Dai quali però ne è uscito con successo.
“Più volte mi sono sentito perso, senza sapere cosa inseguire dopo che un fuoco acceso da cinque anni si era spento. Poi ha prevalso la voglia di centrare altri obiettivi. Il peso di certi sacrifici crea inevitabili tensioni. È investire su se stessi, è ciò che più mi stimola. Per ottenere risultati passare da quella strada è però inevitabile”, ha esordito il nativo di Civitanova Marche.
“Il rapporto con mio padre? Gli equilibri erano già abbastanza instabili prima di Tokyo. Ma fino a lì ci ha tenuto insieme l’idea di un traguardo comune, e abbiamo riparato le crepe. In questa stagione, dopo 13 anni, entrambi abbiamo però avvertito l’esigenza di distaccarci. Credo possa succedere, soprattutto se il rapporto è anche padre-figlio. Cosa accadrà ora? Non lo so: inseguendo prima i Mondiali e poi gli Europei non ho voluto sprecare un minuto per pensare a qualcosa che mi avrebbe distratto. Ci sarà il momento giusto per discuterne”, ha proseguito.
Sull’imminente matrimonio con la sua Chiara, Tamberi è stato chiaro: “Senza l’atletica mi sarei sposato prima, forse avrei dei figli. Tante scelte sono state condizionate ed è un peso per me. E molto più grande per Chiara. Ma tra noi è sempre stato tutto chiaro. Sarebbe stupendo essere un papà-atleta, ma è prematuro parlarne”, ha concluso.