Uno dei termini di questa estate è stato sicuramente “resilienza”, ossia la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Tra queste persone ci sono sicuramente gli sportivi paraolimpici, che non si sono arresi di fronte ad eventi e situazioni che hanno determinato una strada difficile e differente da quella che si aspettavano, da quella che stavano vivendo.
Il progetto di comunicazione “Games Anatomy” unisce e racchiude alcuni dei migliori atleti italiani che parteciperanno ai prossimi Giochi Paraolimpici di Rio de Janeiro, attraverso immagini, parole, flash che narrano storie, ognuna unica, ognuna vissuta sulla loro dura pelle.
Gli atleti azzurri coinvolti nel progetto sono: Martina Caironi, Assunta Legnante, Sara Morganti, Federico Morlacchi, Veronica Yoko Plebani, Francesca Porcellato, Arjola Dedaj, Eleonora Sarti, Arjola Trimi, Beatrice Bebe Vio; queste le persone, i protagonisti, gli attori quotidiani che vorranno dimostrare la nobiltà dello spirito olimpico.
Tra le storie più interessanti alla vigilia quelle di Federico Morlacchi, nuotatore ventiduenne, vincitore di tre medaglie di bronzo paraolimpiche ai Giochi Paraolimpici di Londra 2012, che riconosce come idoli quelli che “di solito nuotano nelle corsie affianco alla mia”, e della napoletana Assunta Legnante, lanciatrice del peso al rientro alle gare dopo l´operazione riuscita alla schiena di pochi mesi fa, che alcuni ricorderanno come capitano della spedizione azzurra ai mondiali di Atletica Leggera di Osaka nel 2007 (una sfortunata edizione con la Legnante che non approdò in finale per uno scarto di solamente un centimetro e meno di un secondo separarono Schwazer dalla medaglia d’oro), che dopo aver partecipato ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 ora prenderà parte all’edizione Paraolimpica.
Da un punto di vista strettamente comunicativo, la volontà del progetto è quella di uscire dai soliti canoni estetici con cui si raccontano questi atleti, ponendo un accento forte sul gesto sportivo, sull’eleganza, sulla bellezza dei corpi in movimento; ci sarà il racconto dei backstage di quelle giornate.
Le interviste settimanali saranno pubblicate sul sito web e sui social network (Facebook, Instagram e Twitter), insieme ad alcune delle tracce che hanno definito il progetto fotografico il pubblico verso l’anima di “Games Anatomy”, che si rivelerà in tutta la sua grandezza all’incipit dell’evento carioca, durante il quale, live e contenuti quotidiani regaleranno una prospettiva ancora più profonda.
Il progetto nasce da Sabina Montevergine e Manuela Cervetti, con la produzione fotografica curata da Alberto Dedè e Bruno Pulici, attraverso oltre 100 scatti.