I vini di Faravelli tra merletti e ricami

Nel suggestivo centro storico di Cantù si è conclusa con grande successo la mostra “Merletti e Ricami dall’Ottocento ad Oggi”. I bellissimi cortili della cittadina hanno ospitato questa tradizionale rassegna dedicata all’arte del merletto e del ricamo. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi visitatori, affascinati dai capolavori esposti e dall’atmosfera unica della manifestazione.

Nel Cortile delle Ortensie, in via Matteotti 33, i visitatori hanno potuto ammirare le opere di Rita Bargna, maestra d’arte e mestiere, insieme ai pezzi ottocenteschi della sua vasta collezione privata. Ogni manufatto esposto testimoniava la straordinaria abilità e la dedizione con cui Bargna ha coltivato l’arte del merletto, rendendo omaggio a una tradizione che continua a incantare generazioni.

Poco distante, l’atelier della ricamatrice Barbara Trestini Trimarchi ha presentato una collezione dei suoi lavori ad ago, ispirati agli schizzi di Rosa Genoni. Tra le opere più apprezzate, le riproduzioni dei bozzetti ispirati ai grandi maestri dell’arte come Giotto e i capolavori del Rinascimento, come il nodo Leonardesco della Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano. In particolare, una capsule di costumi ispirati al maestro Poiret sul tema della rosa, creata per l’Opera medianica “Anima” di Genoni nel 1933, ha suscitato grande interesse, rappresentando il testamento stilistico della celebre stilista.

Elisabetta Invernici, ideatrice e curatrice del progetto “Rosa Genoni MilanoLab”, ha dialogato con le due artiste, circondata da un pubblico attento e appassionato. L’incontro è stato un momento di confronto e celebrazione dell’arte del ricamo, arricchito dalla presenza di Antonio Faravelli, ambassador del progetto e rappresentante delle Cantine Vitea e Golf and Wine 1895. La serata si è conclusa con un brindisi finale tra gli applausi, accompagnato dalle bollicine di Faravelli e dagli immancabili Krumiri Rossi, simbolo di convivialità e tradizione.

 


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