Difensore centrale scuola Milan, esplose in prima squadra nella stagione 1983-84 dopo un anno a Pescara. Attento, pulito ed elegante in ogni marcatura e contrasto. E’ stato il predecessore di Billy Costacurta nel medesimo ruolo e affiancò Franco Baresi nella possente retroguardia rossonera. Ora Direttore del Settore Giovanile Milan.
Il Milan del futuro dipende molto dalla crescita dei propri giovani. Tu li vedi ogni giorno sul campo. Sei fiducioso sul gruppo e hai già individuato qualche giovane promessa?
Ho la sensazione che la nuova società consideri strategico l’investimento sui giovani per arricchire la rosa del Milan, squadra che ha sempre guardato al futuro.
Alcuni giocatori, come Locatelli e Donnarumma, hanno già ampiamente dimostrato il loro valore in campo. E’ presto per dirlo, ma il lavoro instancabile di Montella e Mirabelli sarà sicuramente premiante.
Sappiamo che ricordi con affetto l’esperienza al Watford, in Inghilterra, allenato da Gianluca Vialli. Puoi dirci quali sono le principali differenze che hai riscontrato nella Premier rispetto alla serie A?
Sono passati ormai 16 anni, ma ricordo chiaramente che la differenza che ho maggiormente riscontrato in quel periodo rispetto al nostro calcio è la cura attenta nel coinvogimento del pubblico, molto oltre la considerazione del risultato finale del campo. Si interpretano con più sportività le competizioni e si dà un valore più importante alla partecipazione attiva dei tifosi rispetto a quanto accada qui in Italia.
C’è qualche difensore attualmente in Italia nel quale puoi rispecchiarti? Cosa ne pensi di Rugani, così pulito negli interventi e che, come te, fa sembrare facile anche l’interdizione più ostica?
Non mi considero un modello per i difensori. Penso che la sua difesa chirurgica sia incomiabile. Ha ancora una notevole possibilità di crescita, come lo stesso Romagnoli, che, in quanto a tecnica e intelligenza tattica, ha pochi rivali all’altezza. Ad entrambi spetta una lunga carriera di successi.
Hai vinto una Champions da protagonista annullando Romario. Quante possibilità ha la Juventus il 3 Giugno di alzare la Coppa?
Difficilissimo fare una previsione. I pronostici si possono sempre sovvertire, anche a causa di piccoli episodi.
Il Real Madrid parte probabilmente favorito, ma la Juventus ha fortissime motivazioni e l’esuberanza, unita alla grinta, sono fattori che in campo non sono da sottovalutare, perchè fanno la differenza.
Salutiamo così un protagonista del calcio passato e un professionista esemplare. Lo lasciamo a crescere la parte sana dello sport, prendendosi cura e “influenzando” gli attori delle sfide del futuro.