Intervista a cuore aperto con Elena Pietrini sul Foglio.
“Sto bene, manca poco: a giorni ho la visita finale con l'ortopedico e dovrebbe darmi l'ok per tornare. È la prima volta che sono così tanto ferma”.
“È complicato: questo tempo è servito per riprendermi, anche mentalmente, dopo anni in cui non ci si ferma mai, una pausa serve. Non ho avuto solo la spalla come problema importante, sto mettendo tutto a posto. Non vedo l'ora di tornare e ripartire con la squadra”.
Pietrini ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi per infortunio.
“Diciamo che me l’aspettavo, avevo problemi alla spalla da anni. Ho sempre cercato di mantenerla muscolarmente”.
“Velasco? E’ stato lui a mandarmi a fare la visita, non avevo l'intenzione di farla (ride, ndr). Voleva essere sicuro al 100 per cento che potevo essere a disposizione”.
“Ho condiviso praticamente con tutte anni in Nazionale: sono stata contenta, emozionata. Ho rosicato? Sì, è la verità. È andata così, se lo meritavano”.
“Sono un po' di anni che mi faccio seguire da uno psicologo e ho fatto anche il percorso con mental coach. Lo faccio da quando ho avuto un periodo no, nel 2022, che ho già raccontato, quando ho iniziato a soffrire di depressione, bulimia e autolesionismo”.
“Ho capito che da sola non ce la facevo, dovevo farmi aiutare, avrei peggiorato la situazione. Non facevo bene al mio fisico, non riuscivo a dare il 100 per cento in palestra. Bisogna parlare per chiedere aiuto. È un consiglio per tutti, pure per le ragazzine che hanno paura. Non bisogna vergognarsi”.
“In riabilitazione ho conosciuto il mio fidanzato (il giocatore di basket Diego Terenzi). Nella sfiga ci siamo conosciuti, se fossi partita per Parigi non sarebbe successo”.
“Milano? Mi stanno aiutando e supportando. Non è facile prendersi la responsabilità di una ragazza rotta”.
Pietrini lo scorso anno ha vinto il titolo in Russia.
La speranza è di vincere anche quest’anno.