Antonio Faravelli ha scelto la strada del compromesso per un vino di altissima qualità, quello che produce con le sue Cantine Vitea, e sempre migliore.
“I vigneti – spiega il viticoltore golfista di Montù Beccaria, nel Pavese – sono curati attraverso una viticoltura salubre, che si avvale di tecniche di difesa, definite lotta integrata. Si tratta di una pratica di difesa delle culture riconosciuta e regolamentata, che può essere considerata una via di mezzo tra l’agricoltura convenzionale e quella biologica: siamo impegnati in progetti per la difesa della biodiversità e nella valorizzazione del territorio e quindi adottiamo pratiche agricole a basso impatto ambientale, per favorire la mitigazione dei cambiamenti climatici e ridurre l’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera”.
“Insieme a me e Patrizia, mia moglie, lavorano i nostri figli, Stefano e Gaia, che come noi amano produrre qualità. E tutti noi siamo concordi nel credere che la qualità di un vino provenga innanzitutto dalla qualità delle uve, dalla salute della pianta e dal benessere che la circonda” conclude Faravelli.