Marcell Jacobs non si sente cambiato dopo Tokyo 2020

Le parole di Macell Jacobs

L’Italia tra le stelle mondiali. La maglia azzurra tra i big dei Mondiali indoor di Belgrado. Marcell Jacobs è tra i campioni invitati nella conferenza stampa ufficiale della World Athletics alla Stark Arena, nel sontuoso impianto della capitale serba alla vigilia della rassegna iridata e a due giorni dal super sabato dei 60 metri, distanza su cui il campione olimpico dei 100 e della 4×100 sfiderà il primatista del mondo e oro iridato in carica Christian Coleman (6.34 nel 2018) e l’altro statunitense Marvin Bracy per il podio iridato. “È un piacere essere qui – le parole di Jacobs al fianco del campione olimpico del peso Ryan Crouser (Usa) e dell’argento di Tokyo degli 800 Keely Hodgkinson (Gran Bretagna) – esserci mi rende orgoglioso, è bello perché ricordo cosa pensavo, negli anni scorsi, quando vedevo gli atleti importanti partecipare alla conferenza stampa. È stato un lungo percorso. L’ultima volta che ho gareggiato qui a Belgrado, agli Europei indoor nel 2017, sono uscito in qualificazione nel salto in lungo nonostante fossi il favorito. Era un periodo difficile della mia carriera sportiva. Gli infortuni mi hanno fatto cambiare specialità e adesso dico che è stata una fortuna, perché quella scelta mi ha portato a conquistare due medaglie d’oro alle Olimpiadi”. 

“Gli ori di Tokyo mi hanno cambiato? No, credo di essere sempre rimasto con i piedi per terra – prosegue l’azzurro – Le vittorie alle Olimpiadi sono state fondamentali per una crescita personale, mi hanno dato consistenza e ulteriori motivazioni. Ho voglia di fare ancora di più e di dimostrare ancora tanto, non agli altri ma a me stesso. Certamente mi sono goduto tutti quei momenti che ho vissuto dopo Tokyo: la Formula 1 è una delle mie più grandi passioni e simulare la partenza di fronte alle auto schierate in griglia è stata un’emozione fortissima, come pure gli incontri con il presidente Mattarella e il premier Draghi. Ma sono rimasto sempre focalizzato sulla stagione che mi attendeva, su Belgrado, sui Mondiali di Eugene e sugli Europei di Monaco di Baviera. Dopo Tokyo ho staccato per ricominciare ad allenarmi prima degli altri e prepararmi alla stagione indoor, fondamentale per migliorare nella prima parte di gara, la fase in cui perdo di più rispetto agli altri”.


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