Nino Pizzolato ‘vede’ Tokyo.
Nino Pizzolato entra nella storia conquistando per la seconda volta consecutiva il titolo di Campione Europeo di sollevamento pesi nella categoria 81 kg. L’Azzurro è protagonista di una gara a dir poco perfetta, con 6 alzate valide su 6 e un totale di 370 kg, che gli consente di scavalcare il bulgaro Nasar con 369 kg. Con questo risultato migliora ulteriormente il ranking per Tokyo dell’atleta Azzurro, ormai completamente proiettato verso i Giochi.
Inizia con grande tensione la competizione della 81 kg con 3 atleti usciti fuori gara e tante prove nulle. Non sembra risentirne però Nino Pizzolato, che sale in pedana per ultimo, concentratissimo, sollevando senza intoppi 159 kg. Provano a dargli fastidio il bulgaro Karlos Nasar e il lettone Ritvars Suharevs, che però sbagliano i 162, risultato portato a termine dall’italiano; Nasar rilancia a 163 ma Nino è bravissimo a mantenere i nervi saldi e a rispondere a tono sollevando 164 kg, oro di strappo. Nello slancio fanno giurisprudenza i 196 kg sollevati nel gruppo B dall’armeno Rafik Harutyunyan, che obbligano subito tutti gli atleti ad alzare l’asticella. A darsi battaglia sono ancora una volta Nino Pizzolato e Karlos Nasar. Dopo le rispettive entrate a 195 e 194 è il bulgaro ad allungare a 200, trovando una pronta risposta nell’Azzurro; nella terza alzata Nasar tenta il tutto per tutto sollevando addirittura 206 kg non immaginando che però Nino Pizzolato lo avrebbe seguito. E invece l’italiano inanella la sua sesta alzata positiva consecutiva, tra il tripudio dei suoi colleghi di Nazionale e dei suoi tecnici, che non gli consente di vincere l’oro di specialità ma di conquistare qualcosa di molto più importante: il titolo Europeo.
“Ancora non so come sono riuscito a sollevare 206 kg, non era scritto da nessuna parte che riuscissi a farli – racconta Pizzolato -. Invece li ho provati per la prima volta e li ho fatti, è stata una magia. E’ stata una bella, bellissima lotta. Come dico sempre, in gara non vince il più forte, ma chi è più testardo, e oggi lo sono stato io. In questo periodo il non poter gareggiare mi ha portato ad avere più “fame”, anche se allenarsi senza un obiettivo è dura. Ma ce l’abbiamo fatta, uniti, tutti insieme, come una grande squadra. Il bicchiere bisogna vederlo sempre mezzo pieno e se questo è ciò che dovevo affrontare per poter gareggiare lo accetto. Ogni giorno faccio quello che mi piace e sono grato di questo: oggi ho raccolto i frutti del mio lavoro ma quello migliore deve ancora arrivare. Non è ancora uscito il ranking ufficiale ma con i 370 kg di oggi direi che abbiamo chiuso la parentesi ‘qualificazione’ per aprirne un’altra; ora ci aspettano mesi lunghi e tosti per andare a lottare con i grandi big del mondo in quella pedana olimpica che aspetto dal 2016. Avanti tutta!”.