Gregorio Paltrinieri lo ‘scansafatiche’ che vince

La finale dei 1500 sl non aspetta altro che lui, Roma lo aveva già incoronato Re alla vigilia del campionato europeo, d’altronde quando ti chiami Gregorio Paltrinieri e da undici anni domini la scena del nuoto, la corona è quasi un’inezia di fronte ad un regno intero.

“È un europeo da sogno, gareggiare in casa con questo pubblico è pazzesco, ti dà una carica incredibile, quando ho fatto gli 800 sl a metà gara ad un certo punto ho sentito un boato che mi ha letteralmente trascinato alla vittoria, è stato bello, bellissimo”.

Partiamo proprio da qui, ennesimo successo per un campione che nonostante gli anni passino continua ad avere grandi stimoli.

“È così, sono un atleta che ha sempre bisogno di reinventarsi, di fare cose nuove, di provare sensazioni diverse, è un po’ il discorso del nuoto in acque libere, se qualche anno fa non avessi deciso di lanciarmi anche in questa avventura credo che non sarei qui e che non avrei fatto tutto quello che ho fatto”.

Queste decisioni nella tua vita sportiva hanno sempre un po’ sorpreso, come le gestisci? Ti lasci consigliare o fai di testa tua?

“Sicuro ho uno staff attorno che mi aiuta, mi consiglia, sono una persona che pensa molto e pondera le scelte, ma spesso prevale la mia testa, cioè quando ho tutti contro in una decisione vado avanti perché probabilmente è proprio la scelta giusta, diciamoci la verità, mi piace poi dire “Hai visto? Avevo ragione io”.

E la quota per il world record? Sempre a Budapest eri sotto a questo tempo fino a pochi metri dall’arrivo…

“Quella temo sia alta, sto bene ma il record è qualcosa che non prepari più di tanto, io lavoro e sono concentrato per toccare il blocchetto prima di tutti, certo ci penso eh, e poi devo dire che Popovici che ha stampato 46.86 nei 100 sl infrangendo il record di Cielo, mi ha gasato tantissimo, proverò ad andare forte, sto bene forse anche meglio di Budapest, diciamo che una possibilità ce l’ho ma la quota resta alta”.

Negli 800 sl sei salito sul podio con Lorenzo Galossi, cosa pensi di lui? Potrebbe quasi essere un tuo erede o è troppo presto?

“Ha nuotato in 7.43 direi che non è troppo presto, anzi, Lorenzo è una bestia, ha 16 anni e pesa 100 kg, è un toro ed è anche più esplosivo di me nei finali di gara, e attenzione ai 400 sl, sono un’altra gara dove può fare benissimo”.

Tanti anni al vertice, tanti anni di fatiche, non ti stanchi mai?

“Oddio ma io nelle vita sono uno scansafatiche, pure portare la spesa in casa mi pesa, qui è diverso solo perché la fatica viene compensata dalla passione, faccio fatica perché so che mi porta ad ottenere risultati, mi alleno fino allo sfinimento, non sono mai contento, curo ogni dettaglio, poi però so che tutto questo rende e quando arrivo in gara sono più pronto degli altri a soffrire, ecco come raccolto quello che ho seminato”.

Hai parlato del pubblico ma in tribuna abbiamo visto anche Rossella Fiamingo, per te uno stimolo in più per fare bene.

“Era la prima volta che mi vedeva dal vivo, non potevo mica sfigurare, scherzi a parte, è nato tutto un anno fa alle Olimpiadi, stiamo bene, mi dà tanta serenità”.

Il movimento del nuoto italiano sta regalando grandi soddisfazioni, cosa è cambiato negli ultimi dieci anni tu che ha vissuto diverse fasi?

“Quando tutto funziona c’è un’euforia intorno che trascina, sono cambiate tante cose, a partire dal modo di allenarsi, il contorno è diverso ma io ho ancora la stessa fame, la stessa voglia ed un crescendo di nuovi stimoli, quest’europeo è ancora lungo per me, ho tanto da fare, nei 1500 sl in primis, poi mi aspetto un altro mondo che amo, quello delle acque libere”.

Mariella Lamonica


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