“Ho il cancro, ma voglio andare a Rio”: a febbraio una delle più forti nuotatrici olandesi, Inge Dekker, aveva scosso il mondo del nuoto con questa breve dichiarazione.
“Ho subito un’operazione – aveva spiegato la trentenne di Assen, dal 2004 sempre qualificata alle Olimpiadi, dove ha vinto tre medaglie, una d’oro – la mia lotta continua e prometto: vado a Rio. Farò di tutto per raggiungere questo ambizioso risultato”. Promessa mantenuta.
Inge ha battuto il cancro alla cervice uterina: dopo l’operazione, non ha nuotato per oltre un mese, ha saltato i Trials di Eindhoven e gli Europei di Londra a fine maggio. “La preparazione non è mai stata così difficile”, aveva dichiarato.
Il sogno olimpico sembrava sfumare, ma la ragazza, rientrata in una gara internazionale al Settecolli, a fine giugno, si è ritrovata immediatamente in vasca e ha nuotato nel tempo limite per i 100 metri farfalla, i 50 stile e per far parte della 4×100 stile libero olandese assieme a Femke Heemskerk, Ranomi Kromowidjojo, Maud van der Meer e Marrit Steenbergern.
Una splendida impresa, che vale già più di un’oro: quello a cui punterà tra poche settimane a Rio, dopo aver vinto la gara più difficile e importante della sua vita: “Voglio arrivare in finale, ma dopo quello che è accaduto, sarebbe una cosa irreale“.
Dopo i Giochi, Inge tratterrà il respiro per il suo primo controllo semestrale in ospedale: “Ora mi sento di nuovo bene, ma certo non sono sicura al 100% che me ne sia liberata completamente”.
La Dekker ha vinto nella 4×100 stile libero il bronzo ad Atene 2004, l’oro a Pechino 2008 e l’argento a Londra 2012. Detiene due primati mondiali nella 4×50 stile libero e nella 4×50 mista.