Un podio sfiorato, che lascia tantissima amarezza.
Benedetta Pilato sogna la medaglia nei 100 metri rana alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma se la vede sfuggire per appena un centesimo in una finale apertissima e dall’esito drammatico per la campionessa tarantina. Dopo oltre 70 metri ad altissimo livello, infatti, arriva il crollo nel finale che la porta a concludere dietro alla sudafricana Tatjana Smith (oro con il tempo di 1:05.28), la cinese Tang Qianting (1:05.28) e l’irlanese Mona McSharry (1:05.59). Il cronometro dell’azzurra segna invece un beffardo 1:05.60.
Una beffa amarissima per la pugliese classe 2005, che in carriera ha già vinto un oro mondiale e quattro ori europei (due in vasca lunga e due in vasca corta). Prosegue invece la maledizione olimpica: ai Giochi di Tokyo mancò la qualificazione alla semifinale dei 100 metri rana subendo oltretutto una squalifica per una gambata irregolare durante la gara.
Poco prima, sempre nella serata di lunedì, l’Italia del nuoto aveva festeggiato la sensazionale medaglia d’oro vinta da Thomas Ceccon. Una prova magistrale per il veneto, perfetto nella strategia di gara attendista nei primi 50 metri per poi piazzare l’allungo decisivo nel finale. Dietro di lui il cinese Xu Jiayu, che si aggiudica l’argento, e lo statunitense Ryan Murphy, bronzo.
L’oro di Ceccon è arrivato all’indomani della medaglia dello stesso metallo vinta da Nicolò Martinenghi nei 100 rana. “Sono senza parole, non so cosa dire. Ancora una volta ho dimostrato che conta solo saper cogliere l’attimo. Il tempo non è stato dei migliori, ma interessa solo essere su quel podio. Dopo aver vinto Mondiale ed Europeo sono riuscito a vincere anche l’Olimpiade, è davvero fantastico. Durante la gara non pensavo a niente, grazie a tutti, davvero non ho parole”, il suo commento.