Un inarrestabile Marcel Hirscher conquista il suo secondo oro olimpico consecutivo, al termine di due manche di slalom gigante nelle quali non c’é stato spazio per nessun altro.
Come spesso accade quando c’é Hirscher in gara, la vera lotta è per il secondo posto: la vince Henrik Kristoffersen, autore di una grande rimonta nella seconda metà di gara (era 10° dopo la prima manche) e argento precedendo di soli 4 centesimi il francese Pinturault (che invece cala molto nella seconda metà).
13° Manfred Moelgg e 14° Florian Eisath, ma i rimpianti azzurri sono per Luca De Aliprandini e soprattutto Riccardo Tonetti, usciti sul più bello: il primo, nella prima manche, stava viaggiando sui tempi di Hirscher, mentre il secondo, 4° dopo la prima manche, esce nella seconda dicendo addio a una medaglia.
Medaglia sognata dagli azzurri anche nella staffetta 4x10km di sci di fondo, con l’Italia che resta nel groppone medaglie per entrambe le frazioni di Rastelli e De Fabiani e nella prima parte di quella di Salvadori; poi quest’ultimo cala vistosamente nella seconda metà della sua azione, con Pellegrino che non recupera il ritardo, probabilmente anche per preservarsi in vista della staffetta sprint. Oro alla Norvegia, argento a una battagliera Russia e bronzo alla Francia che cala nel finale.
La terza medaglia d’oro assegnata nella notte è quella nel Freestyle maschile, categoria slopestyle: anche in questo caso a risuonare è l’inno norvegese per Oystein Braaten, al quale basta un super punteggio nella prima manche. Argento americano con Goepper e bronzo canadese con Beaulieu-Marchand.