Colpo doppio delle Isole Fiji nel London Sevens, nona e penultima tappa del massimo torneo internazionale di rugby a 7, di scena nel tempio del rugby inglese, lo stadio di Twickenham, tra sabato 25 e domenica 26 maggio: gli isolani, dopo l’amarissima finale di Singapore persa contro il Sudafrica, stavolta non hanno fallito e hanno conquistato non solo il torneo ma anche la testa della classifica generale, superando al primo posto gli Stati Uniti in attesa dell’ultima tappa della World Rugby Sevens Series, che si giocherà a Parigi nel primo fine settimana di giugno.
Nella finalissima del torneo londinese, i figiani hanno avuto la meglio sull’Australia con il punteggio di 43-7: tre le mete segnate da Aminiasi Tuimaba, due quelle di Alasio Naduva e una di Vilimoni Botitu e Josua Vakurunabili, in un match paradossalmente più semplice rispetto ai quarti, in cui le Fiji hanno sconfitto una sorprendente Irlanda per 33-24, e soprattutto all’attesissima semifinale contro gli Stati Uniti, vinta per 17-10 e combattuta per tutti i quattordici minuti di gioco.
La Nazionale a stelle e strisce si è dovuta accontentare del terzo posto, battendo la Francia 31-14: sarà indispensabile, nell’ultima tappa, conquistare almeno tre punti in più rispetto alle Fiji, se gli americani vorranno regalare al loro Paese il loro primo grande successo internazionale nel rugby in epoca moderna (le medaglie d’oro olimpiche di Anversa 1920 e Parigi 1924, vinte in contesti rugbistici completamente diversi da quelli del dopoguerra, fanno poco testo).
Per quanto riguarda gli altri piazzamenti, gli All Blacks conquistano il quinto posto battendo nella relativa finalina l’Irlanda (35-14), Sud Africa e Canada finiscono al settimo posto ex-aequo, le Samoa vincono il Challenge Trophy (il trofeo assegnato alla squadra che vince il torneo riservato alle squadre eliminate nella fase a gironi) battendo nella finale per il nono posto la Scozia (26-17), Argentina e Galles chiudono a pari merito all’undicesimo posto, mentre il Giappone sorprende i più che deludenti padroni di casa dell’Inghilterra nella finale del 13° posto (un 19-14 che vale una concreta speranza di salvezza per i nipponici, attualmente ultimi tra i “core teams”). Ci si aspettava, in questo senso, molto di più dalla Nazionale padrona di casa, incapace addirittura di superare la fase a gironi, superata per differenza punti da Nuova Zelanda e Irlanda. Chiudono infine la classifica di tappa la Spagna e il Kenya: gli africani, attualmente a 27 punti, scendono al 14esimo posto in classifica generale, e si giocheranno la permanenza nell’èlite del rugby a 7 contro Galles (30) e Giappone (25).
Come nota a margine finale, Fiji, Stati Uniti e Nuova Zelanda si sono già aritmeticamente qualificate per il torneo olimpico di Tokyo 2020, mentre per il Sudafrica manca solo la certezza aritmetica dopo l’harakiri casalingo degli inglesi, ora distanti 22 punti dalla “zona olimpica”.
Classifica Generale HSBC World Rugby Sevens Series: Fiji 164, USA 162, Nuova Zelanda 143, Sud Africa 131, Inghilterra 109, Australia 99, Samoa 95, Francia 86, Argentina 84, Scozia 69, Canada 51, Spagna 48, Galles 30, Kenya 27, Giappone 25; Irlanda* 12, Cile* 6, Tonga* 5, Zimbabwe* 2, Portogallo* 1, Hong Kong* 1.
Note: con l’asterisco (*) sono indicate le squadre, al di fuori dei “core teams”, che hanno partecipato solo ad eventi selezionati, su invito degli organizzatori. Le prime quattro classificate si qualificano al torneo olimpico di Tokyo 2020 (la qualificazione della Gran Bretagna dipende dal risultato dell’Inghilterra). La 15esima classificata, invece, retrocede nella divisione minore del World Rugby Sevens, e sarà sostituita dall’Irlanda (vincitrice del Qualifier 2019) nella prossima stagione.