Masi, amara decisione: smette

Andrea Masi non ha recuperato dall’infortunio al tendine d’Achille riportato lo scorso settembre in occasione del match inaugurale della Rugby World Cup contro la Francia a Twickenham.
Su indicazione di medici specializzati, Masi è stato costretto al ritiro immediato dal rugby professionistico, ponendo fine ad una carriera che ha visto il 35enne trequarti conquistare 95 caps per la Nazionale Italiana , prendere parte a 4 Rugby World Cup ed indossare la maglia dei Wasps in 59 occasioni.
Nelle ultime quattro stagioni in giallonero e nel corso della sua lunga carriera internazionale l’attaccamento di Masi al proprio Club di appartenenza ed all’azzurro lo hanno reso uno dei giocatori più rispettati dai compagni e più amati dal pubblico. Famoso per la sua aggressività difensiva e per la sua volontà di offrire un contributo importante ai compagni di squadra, Andrea lascia un marchio indelebile, sull’Italia come sugli Wasps.
“Il rugby è stato al centro della mia vita negli ultimi vent’anni e non è semplice chiudere un capitolo tanto importante. Ma sono consapevole che questa sia, oggi, l’unica scelta percorribile. Purtroppo il tendine non è guarito come ci aspettavamo, e dopo una prima fase del percorso di recupero piuttosto confortante, è divenuto chiaro che non sarebbe stato possibile riprendere a giocare. E’ un momento difficile, ma lo affronto con la serenità e la consapevolezza di chi ha fatto tutto quanto era possibile per rientrare. Ho dato molto al rugby ed il rugby mi ha dato almeno altrettanto: guardo alle sfide che mi aspettano con curiosità ed entusiasmo” ha dichiarato Andrea Masi commentando il proprio ritiro.
“Voglio ringraziare Dai Young e tutti gli Wasps per avermi accolto nella loro famiglia quattro anni fa, per aver creduto in me e per essermi stati a fianco in questi ultimi, difficili dieci mesi: non lo dimenticherò mai. Lascio un grande Club, in ottima salute, e so che potrò sentirmi sempre parte di questa famiglia. Questo gruppo saprà regalare tante soddisfazioni ai nostri tifosi, negli anni a venire, ed auguro a tutti i miei compagni ed allo staff i successi che meritano”.
“Alla Nazionale, ai Commissari Tecnici che negli anni mi hanno dato la loro fiducia permettendomi di rappresentare il mio Paese, di giocare il 6 Nazioni, di prendere parte a quattro Mondiali, non posso che dire grazie dal più profondo del cuore. E’ stata una straordinaria avventura, un eccezionale privilegio. L’esordio nella mia L’Aquila, al pari delle vittorie sulla Francia nel 6 Nazioni, resteranno nel mio cuore e saranno sempre momenti meravigliosi da ricordare negli anni a venire. A Sergio, Ugo ed a tutti i ragazzi faccio il più grande degli in bocca al lupo e non ho dubbi che, con un tecnico di alto livello come Conor O’Shea, che ho avuto modo di apprezzare alla guida degli Harlequins, il grande potenziale di questo gruppo saprà esprimersi al meglio”.   
 


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