L’atleta in forza agli Wasps è tornato in campo dopo una serie di problemi fisici
Pochi giorni fa Matteo Minozzi ha rivisto il campo con la maglia dei suoi Wasps e per lui si è chiuso un lungo, lunghissimo calvario: l’estremo 25enne, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, ha raccontato le tappe di un percorso quantomai accidentato in una stagione che avrebbe dovuto essere quella del definitivo riscatto.
“Pensavo che l’annata 2018-19, in cui mi sono rotto il ginocchio, fosse stata la più difficile della mia carriera – ha detto -. Questa forse è stata anche peggiore: a settembre ho avuto una microfrattura alla testa del perone, poi ho subito due concussion di fila. Avevo problemi di memoria, mi svegliavo la mattina e dopo aver fatto colazione non mi ricordavo cosa avevo mangiato. Appena ho ricominciato ad allenarmi ho avuto il Covid, sono stato positivo 24 giorni e ho avuto dei problemi respiratori. Sono stato abbastanza male e sono tornato completamente a disposizione solo a fine febbraio, ma senza essermi allenato, e ovviamente trovare spazio diventa ancora più difficile”.
L’obiettivo, per Minozzi, è quello di riconquistare la maglia della Nazionale, nonostante l’esplosione di Ange Capuozzo nel suo stesso ruolo: “Far parte della nazionale sarà ancora più difficile, per tutti, perché quando la portano persone che scrivono un pezzo di storia come questo la competitività aumenta. Da me fino al più giovane dell’under 20, ci sarà ancora più volontà di guadagnarsi questa maglia. E poi bisognerà dimostrare che questa vittoria non è stato un caso isolato”.
Nessuna invidia, però, per il talento dall’accento francese che ha risolto con un suo guizzo il match del Millennium Stadium, fornendo il passaggio decisivo per la meta di Padovani: “Si è dimostrato un giocatore di altissimo livello, e per l’età che ha potrà fare ancora tanto. Giocare insieme a lui, con uno di noi due adattato a un altro ruolo? Sarebbe divertente”.