Le parole di Mirco Bergamasco
Mirco Bergamasco, decisivo con i suoi calci in uno storico Italia-Francia 22-21 del 2011, carica la Nazionale in vista dell’esordio nel Sei Nazioni. “Già il fatto che molti ragazzi stiano tornando a giocare all’estero è importante. Giocando fuori ci si apre a nuove culture e nuove metodologie, che poi quando si torna in Italia per i raduni si trasmettono anche ai compagni. Inoltre, ogni giocatore che va all’estero lascia libero un posto per un altro giovane italiano a Treviso e alle Zebre, e questo consente di aumentare la profondità. In questo modo puoi passare da un gruppo di 40 giocatori a uno di 60 tra cui scegliere. E poi vedo una particolare attenzione a proporre un certo tipo di gioco e allo sviluppo del gruppo: si sta creando un gruppo di amici a cui piace giocare insieme e che stanno bene tra loro”.
“Fino a pochi mesi fa si diceva che l’Italia non meritava di stare nel Sei Nazioni, che non eravamo all’altezza, che bisognava inserire altre squadre. L’ultima partita contro il Galles ha dato un primo segnale e portato a cambiare gradualmente atteggiamento, anche se poteva essere ancora considerata un evento sporadico. Aver battuto però l’Australia, e prima ancora le Samoa in quel modo, ha però veramente fatto capire il valore di questi ragazzi. Ricordiamo sempre che una settimana prima di Firenze la Francia aveva battuto l’Australia solo di misura. Adesso bisogna dare continuità alle prestazioni e far dire a tutti quelli che pensavano che l’Italia meritasse di stare fuori dal Sei Nazioni ‘Caspita, ci siamo sbagliati’. Per contro, quest’anno ci sarà ancora più attenzione su di noi: nessuno prenderà la partita con l’Italia sottogamba o farà troppo turnover, perché sanno che potrebbe mettersi male. Ricordo le parole che ci disse Pierre Berbizier quando arrivò sulla panchina dell’Italia: ‘Andiamo in campo a guadagnarci il rispetto delle grandi’, è quello che questi ragazzi stanno facendo adesso, come lo avevamo fatto noi”.