Bebe Vio e altri nove, l’Italia ai Giochi Paralimpici in doppia cifra

Bebe Vio a Parigi

La scherma paralimpica italiana a Parigi 2024 non conterà solo su Bebe Vio: sarà rappresentata in tutte le gare sia Individuali che a Squadre. All’esito della lunga fase di Qualifica, dipanatasi tra Coppa del Mondo, Europei e Mondiali delle ultime due stagioni, l’Italia ha ottenuto il numero di 10 partecipanti – ed è un record per il nuovo millennio – alla kermesse in programma dal 3 al 7 settembre sulle pedane del Grand Palais, che si aggiungono ai 24 che un mese prima disputeranno le Olimpiadi.

Un risultato straordinario per la scherma italiana che ha qualificato tutte le sue quattro Squadre paralimpiche in altrettanti Team Event (fioretto e spada sia maschile che femminile, la sciabola invece non è nel programma delle gare a Squadre) e ben 9 atleti per le competizioni Individuali, che diventano 10 in virtù di una Wild Card.

Hanno ottenuto il pass individuale per i Giochi Paralimpici di Parigi 2024: Bebe Vio nel fioretto, Rossana Pasquino nella spada e nella sciabola, e Andreea Mogos nel fioretto e nella sciabola al femminile; tra gli uomini invece sono qualificati Matteo Betti per il fioretto, Matteo Dei Rossi per la spada e la sciabola, Edoardo Giordan nella sciabola, Emanuele Lambertini nel fioretto e nella spada, Michele Massa nel fioretto e nella spada, e Gianmarco Paolucci nella sciabola e nella spada. Ai 9 ammessi per le rispettive posizioni nel Ranking internazionale, si aggiunge “la capitana” Loredana Trigilia, indicata come Wild Card attribuita all’Italia.

Si delinea così la spedizione di 10 atleti, un numero storico da quando l’attività paralimpica si svolge sotto l’egida della FIS (dal 2011) e seconda solo agli 11 partecipanti di Atlanta 1996. Tre sono i debuttati: Dei Rossi, Paolucci e Massa respireranno per la prima volta in carriera la magia di una Paralimpiade. Il più giovane dell’intero team Italia della scherma, sia olimpica che paralimpica, sarà proprio il marchigiano Massa, 20 anni, mentre la veterana è la romana Loredana Trigilia, classe 1976, che a Parigi disputerà la sua settima edizione dei Giochi.

Uno splendido mix di esperienza e gioventù quello costruito dallo staff guidato dal Coordinatore del settore paralimpico della Federazione Italiana Scherma, Dino Meglio, e dai Commissari tecnici Simone Vanni per il fioretto, Francesco Martinelli per la spada e Marco Ciari per la sciabola.

Sarà dunque composta da 34 atleti la delegazione della scherma azzurra ai Giochi di Parigi 2024: in 24 alle Olimpiadi e in 10 alle Paralimpici, con l’Italia rappresentata in tutte le gare sia Individuali che a Squadre del doppio evento.

Un risultato che inorgoglisce il Presidente federale Paolo Azzi: “Un’unica grande squadra da 34 atleti a Parigi, una partecipazione straordinaria. Un plauso speciale per il nostro settore paralimpico: qualificare tutte le squadre e avere 10 atleti in gara, cosa che non era mai accaduta da quando la Federazione gestisce l’attività della scherma in carrozzina, altro non è che lo specchio di un eccellente lavoro di cui va da dato merito al Coordinatore, ai CT, ai ragazzi e ai loro maestri e società di allenamento. Il settore paralimpico della FIS è cresciuto in maniera esponenziale e il risultato della Qualifica per Parigi esprime uno sviluppo complessivo che ha portato la scherma in carrozzina in tantissime sale italiane, in uno scenario di perfetta integrazione che ha favorito moltissimo anche il movimento olimpico. Siamo un’unica grande famiglia sportiva che marcia verso un sogno. Adesso si entra nel vivo della preparazione per arrivare competitivi e ambiziosi alle gare del Grand Palais”.

Così il maestro Dino Meglio, olimpionico che dirige il settore paralimpico: “A novembre del 2021, quando m’insediai come Coordinatore affiancando lo straordinario gruppo di lavoro già formato dai tre Responsabili d’arma, arrivare in doppia cifra a Parigi era un obiettivo ma anche un grande sogno. Lo abbiamo coronato con un lavoro di squadra quotidiano e incessante, di enorme qualità, ringiovanendo il gruppo e valorizzando il potenziale dei nostri atleti di vertice più esperti come dimostra il ricco Mondiale di Terni chiuso con ben 12 medaglie. Sono particolarmente orgoglioso del risultato raggiunto ma i 10 qualificati per i Giochi Paralimpici non rappresentano un traguardo, bensì un punto di partenza perché vogliamo essere protagonisti sulle pedane francesi”.


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