Olimpiadi Parigi 2024, Valentina Vezzali stronca le fiorettiste

Le parole di Valentina Vezzali

Valentina Vezzali dalle pagine di Repubblica è andata all’attacco, non in punta di fioretto come faceva in pedana ma con delle sciabolate davvero decise, contro le connazionali che hanno mancato l’appuntamento con il podio: “Fa male, anzi fa riflettere- E non c’erano le russe, mancava la forte Inna Deriglazova. Rispetto tutte, ma è un sacrilegio. Va bene, la scherma è cambiata, si è aperta, quando ero ragazzina io, trenta anni fa, dominava solo l’Europa, Germania, Italia, Francia, Romania, Ungheria. Adesso è diverso, c’è la globalizzazione, non devi sottovalutare nessun paese, da Hong-Kong all’Egitto. Guai dare per scontato che appartieni a una tradizione vincente e che metti paura. Però resta un’enorme occasione perduta”.

Alice Volpi veniva da due mondiali da protagonista, a 32 anni era la sua ultima occasione per vincere un titolo, la giovane Marta Favaretto, bronzo mondiale, finora aveva fatto benissimo, Arianna Errigo dopo la maternità è rinata, l’ho vista tirare con una leggerezza che prima non aveva. Ma ci vuole anche testa e voglia. Io, quando ho iniziato, davanti avevo le grandi, mi allenavo con Giovanna Trillini, quattro anni più di me, perdevo e tornavo a casa infuriata. Babbo mi confortava: vedrai che un giorno ne metterai una di stoccata, e poi un’altra. Così è stato, ma io non ho mai mollato. E a Londra 2012 ho vinto un bronzo contro la coreana Nam, all’extra time e con una rimonta da brividi”.

E ancora: “Io sono tornata in pedana quattro mesi dopo la nascita di Pietro, una mamma senza il figlio. Alice come me aveva l’assistenza tecnica della squadra, la cosa che più conta. Certo, ognuna è diversa, ma non credo sia quello ad aver influito. Io la statunitense Kiefer, oro a Parigi, l’ho battuta ai mondali di Catania nel 2011, aveva 17 anni e nei quarti ho rimontato la francese Maitrejean da 5-11, ero sotto di quattro stoccate a 30” dalla fine. Quanto all’Errigo penalizzata dal Var, e lasciamo stare la maledizione della portabandiera, bisogna cercare di non trovarsi in quella situazione, io una volta a Cuba sono stata rimproverata dal maestro Giulio Tomassini”.


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