Stefano Cerioni non è più il ct dell’Italia del fioretto, la sua reazione

Stefano Cerioni non è più il ct dell’Italia del fioretto, la sua reazione

Stefano Cerioni non è più il ct dell’Italia del fioretto. Lo ha deciso la federscherma che ha nominato al suo posto imone Vanni. Il campione olimpico a Seul 1988 ha reagito con un lungo post su Instagram a questa decisione. Ecco le sue parole-

“Sessantaquattro medaglie d’oro, 42 d’argento, 46 di bronzo, 152 podi totali tra Coppa del Mondo, campionati Europei e Mondiali, e Olimpiadi. Questi sono i risultati della mia gestione alla guida del fioretto maschile e femminile dal 2021 fino agli ultimi trionfi nelle gare di Torino della scorsa settimana. Li rivendico nel momento in cui la Federazione ha deciso di non confermarmi nel ruolo di commissario tecnico”.

“La vanità non mi appartiene, il lavoro sì. Voglio farlo per il rispetto morale e professionale che devo a me stesso e alle atlete e agli atleti, alle maestre e ai maestri e a tutti i componenti dello staff – nessuno escluso – che con il loro impegno e le loro capacità hanno contribuito al raggiungimento di traguardi che solo l’Italia può vantare nel mondo. La competizione fa parte della mia vita da mezzo secolo. In pedana o a bordo pedana cambia niente, perché il tentativo di battere l’avversario è una sfida che richiede studio, passione, tenacia, intelligenza, capacità e voglia di migliorare. Sempre. A patto però di avere l’avversario di fronte e non dentro casa”.

“Ritengo ingiusta, sbagliata e illogica la decisione della Federazione di non confermarmi alla guida del fioretto maschile e femminile. Mi è stato detto che si tratta di una scommessa. Parola fuori posto in un contesto dove contano i valori dello sport nel senso più alto del termine. Valori che non contemplano giochi di potere o labirinti politici. Noi non abbiamo trovato il tesoro senza muovere la terra. Io, le atlete, gli atleti e lo staff abbiamo costruito e cementato un gruppo compatto e granitico che porta soddisfazioni e trofei a se stesso e all’Italia. Lo dico con orgoglio e senza falsa modestia: lascio il fioretto molto meglio di come l’ho trovato”.

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