Tokyo 2020, Aldo Montano rivela il suo unico rimpianto

Montano chiude in bellezza

Il capitano Aldo Montano, alla sua quinta partecipazione olimpica, ha dato un contributo fondamentale per raggiungere l’ambito traguardo della finale a cinque cerchi. “Questi Giochi li ho aspettati un anno in più di quanto avevo preventivato – ha ammesso Montano – e ho sofferto perché ho tanti problemi fisici. È stato un anno complicato, ma è una gioia essere arrivato qua competitivo per la gara a squadre e avere dato il mio contributo nel portare a casa questa medaglia. Il mio ruolo era quello di partire dalle retrovie in supporto di una squadra già molto competitiva, poi con il problema fisico di Gigi sono salito in pedana e avere aiutato i miei compagni a raggiungere questo risultato è stato meraviglioso”.

Una carriera leggendaria quella di Montano che ha conquistato la sua quinta medaglia olimpica: l’argento di oggi si aggiunge all’oro individuale e all’argento a squadre di Atene 2004 e poi ai due bronzi di Pechino 2008 e di Londra 2012. “La mia è stata una carriera e una vita meravigliosa – ha aggiunto lo sciabolatore livornese – fatta di tanti sacrifici, di sudore, di fatica, ma anche molto divertente e condivisa con tante persone. L’unico rimpianto è che è stata veloce, 17 anni volano in un soffio. Mi manca solo l’oro olimpico a squadre, ma oggi non era fattibile. Ci abbiamo creduto, ma non è bastato”.


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