Tokyo 2020, Bebe Vio esce allo scoperto sulla scherma azzurra

“Noi arriviamo lì con una squadra forse molto più compatta e molto più “famiglia” rispetto a loro”, ha dichiarato l’atleta azzurra.

A tre giorni dall’inizio delle Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe Vio, portabandiera azzurra assieme a Federico Morlacchi, ha parlato ai mircofoni de La Gazzetta dello Sport raccontando aspettative ed emozioni legate alla grande kermesse a cinque cerchi.

“Sarò portabandiera con Federico. È molto bello perché più persone hanno l’occasione di farlo meglio è. Dobbiamo solo capire come posizionare le mani perché il mio polso non è molto abile, ho già paura che mentre lui cercherà di sventolare il mio braccio partirà completamente e lui sventaglierà anche la mia mano…Speriamo solo di non cadere e di non perdere pezzi! Già a Rio, durante la cerimonia, ero a metà del gruppo con Emanuele Lambertini, un altro ragazzo della nostra associazione art4sport, e ho pianto talmente tanto che mi sono persa, non vedevo più niente, finché mi sono ritrovata in fondo alla fila spinta da uno dei volontari”, ha esordito Bebe.

La schermitrice azzurra non ha dubbi sulla competitività degli atleti di fly2tokyo, il progetto di comunicazione che vuole far conoscere al grande pubblico il percorso sportivo di 11 atleti dell’art4sport team, di cui fa parte la stessa Vio: “Dico solo che i ragazzi di fly2tokyo spaccheranno: la velocista Ambra Sabatini è una bomba, Edoardo Giordan a Rio era venuto a vederci ma cavolo, questa Paralimpiade è la sua: l’ho visto crescere, l’ho visto perdere 40 chili per avere questo fisico. E poi, sempre nella scherma, Emanuele Lambertini: a Rio era arrivato per sbaglio, Tokyo deve essere sua”.

Non poteva mancare una battuta sulla sua disciplina, la scherma: “Riscattare la scherma? Ci proviamo! Però guardate che non ha deluso totalmente, qualche soddisfazione ce l’ha regalata: sono fiera dei risultati che abbiamo portato a casa, sono molto triste per altre cose, perché so quello che succede dietro le quinte. Noi arriviamo lì con una squadra forse molto più compatta e molto più “famiglia” rispetto a loro, la nostra fortuna è quella. Avere dei ct che sentono tutto e ci sentono mille volte al giorno, avere lo staff che abbiamo noi, il preparatore atletico che mi ha seguito in tutto questo anno che per me è stato veramente difficile, sostituendo per di più il mio ex preparatore che mi aveva abbandonata pochi mesi prima di quando doveva esserci la Paralimpiade l’anno scorso. Sono fortunata ad avere tutti loro, ad avere Loredana, Andrea e Rossana in squadra. Qualsiasi cosa succederà, so che sono lì con la mia seconda famiglia e questo è un punto di forza molto più grande di tutto il resto”, ha chiosato l’azzurra.


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