Dorothea Wierer ha due sogni nel cassetto
La fuoriclasse azzurra del biathlon Dorothea Wierer, vincitrice di due Coppe del Mondo generali e quattro di specialità ma anche di tre titoli mondiali, dei quali uno in staffetta all’ultima rassegna iridata di Oberhof, ha rilasciato un’intervista ad Adnkronos nella quale rivela i suoi due sogni per l’immediato futuro. Ecco le parole della 33enne altoatesina cresciuta ad Anterselva, la culla del biathlon italiano.
“Milano-Cortina, un sogno, una certezza o una possibilità? Non nego che mi piacerebbe arrivare come atleta alle olimpiadi di casa, ma voglio arrivarci da competitiva e quindi voglio valutare a fine stagione cosa mi riserverà il futuro”.
“La scorsa stagione è stata una sorpresa anche per me in quanto ho conquistato ancora tanti podi e vittorie e questo mi ha dato tanta fiducia per continuare. La stagione che sta per arrivare mi vedrà pronta e cercherò di dare il massimo come sempre ma il biathlon è uno sport con molte incognite e quindi vedremo”.
“Sicuramente è un mio sogno diventare mamma, ma da atleta per me ora non è possibile e quindi vedremo quando deciderò di smettere con le gare quello sarà il mio obbiettivo. Oltre a diventare mamma ho anche altri sogni per il mio post carriera e sto già lavorando anche per quello e potrò contare anche sul supporto del mio gruppo sportivo delle Fiamme Gialle e questo mi è di stimolo”.
“Siamo a più di 10 stagioni di Coppa del Mondo e trovare gli stimoli giusti è sempre più tosta, ma con l’arrivo delle gare tutto sarà più facile. Siamo nel periodo di fine preparazione e rifinitura del lavoro svolto durante l’estate. Adesso si comincia a cercare la neve sui ghiacciai per rimettersi sugli sci e a fine mese andremo in Scandinavia per preparare l’apertura della Coppa in Svezia”.
“La mia giornata tipo si sviluppa su un allenamento mattutino con, di solito, anche la sessione al poligono altre al lavoro organico e un’altra il pomeriggio sempre organico o in palestra. In mezzo cerco di riposare e se necessario fare una seduta dal fisioterapista; nello sport professionistico e soprattutto nella mia disciplina, il riposo è fondamentale e i ritmi serrati rendono necessario identificare le tecnologie migliori per massimizzare l’efficacia del poco tempo dedicato al recupero. Il tempo per la vita ‘normale’ è molto poco ma cerco di ritagliare dei tempi per me in famiglia”.
“Qual è la più grande gioia della mia carriera e quale il più grande rimpianto? Sicuramente per me il Mondiale del 2020 con le vittorie in Casa ad Anterselva, oltre alle medaglie olimpiche sono le gioie, mentre come rimpianto non mi viene in mente adesso, ma ci sono stati tanti momenti dove non sono riuscita a vincere per fattori esterni, ma questo fa parte del mio sport”.