Tutta la classe, il palmares e il sorriso di Federica Brignone. La sciatrice azzurra più vincente di sempre in Coppa del Mondo, prima italiana a vincere la Coppa del Mondo Generale, è la protagonista del secondo episodio della settima puntata di Federico Buffa Talks, la produzione originale Sky Sport, con Federico Buffa e il direttore Federico Ferri. Appuntamento venerdì 27 settembre, alle 19.45 e alle 22.45 su Sky Sport Uno e in streaming su NOW. Disponibile on demand.
Una fuoriclasse che ha superato il record di vittorie sulla neve di alcune delle più grandi icone dello sport italiano: Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Stefania Belmondo e Gustav Thoeni. Una delle poche polivalenti della nostra Nazionale, capace di vincere gare in più specialità, è stata la prima a vincere la Coppa del Mondo Generale e tre Coppe del Mondo in tre discipline diverse e la più matura nella storia dello sci mondiale a vincere una gara di Coppa del Mondo in Slalom Gigante. Oltre a questo, in cassaforte colleziona anche tre medaglie olimpiche e tre mondiali.
Brignone protagonista a ‘Federico Buffa Talks’ di Sky: guarda il video
Nata a Milano, a sei anni si trasferisce con la famiglia in Valle d’Aosta, a La Salle, per assecondare il sogno della madre, Ninna Quario, ex sciatrice azzurra e giornalista, di vivere in montagna e nella natura. La parabola vincente di Federica Brignone, cresciuta sulle orme materne, parte dallo Sci Club di Courmayeur, e ancor prima dalle traiettorie tracciate dietro le code di papà Daniele.
“Anche lui faceva lo sciatore. Era lo sportivo più dotato della famiglia. Mio fratello invece era il campione nato, perché io da bambina non vincevo niente. Lo spirito agonistico ce l’avevo, ve lo posso assicurare. Però non avevo grandi risultati. A me piaceva stare con la compagnia, mi divertivo. A me piaceva proprio stare con gli altri bambini, giocare. Poi quando c’era il momento della competizione ero super-iper competitiva – quello da sempre – però lo facevo per stare col gruppo, vivere la comunità”.
Molto competitiva, discreto DNA sportivo, la “Tigre” di La Salle ripercorre insieme a Buffa e Ferri tutta la sua carriera, dal trasferimento in Valle d’Aosta alla conquista della Coppa del Mondo, condividendo le sfide affrontate nel suo percorso verso il successo, le difficoltà e le paure, ma anche la leggerezza con cui da sempre ha vissuto il suo amore per lo sport e il suo impegno per la sostenibilità ambientale; con la serenità e la determinazione di chi ha voluto intraprendere da sola la strada professionistica dello sci, fino a scoprirsi quasi per caso protagonista vera di questo sport.
“A sorpresa di tutti io mi ero qualificata per gli internazionali e tutti: “Ma chi è questa? Non l’abbiamo mai vista, proprio mai vista a livello italiano”. Quell’anno, con il numero 39, ho vinto i Campionati Italiani di Super G. E lì ho capito. Ho iniziato a cercare di sentire la velocità. Io sono sempre stata una che provava a sciare a modo suo, tutto sugli spigoli, molto agganciato alla neve. A me piace fare le curve, non voglio sentire lo sci quasi scivolare. Per me è come se avessi un compasso sotto i piedi. In base a quello che sento sotto i piedi mi comporto di conseguenza”.
Sulla neve, Federica Brignone è nel suo elemento. Con gli sci ai piedi si sente a suo agio e si rende conto di poter fare quasi qualsiasi cosa. Questa consapevolezza le fa superare le paure che, come tutti, si trova ad affrontare, anche nella vita di tutti i giorni. È così che traccia le linee che la orientano in pista e la proiettano verso il futuro nella vita.