L’appuntamento d’esordio con la Coppa del mondo sul ghiacciaio di Soelden regala la prima soddisfazione all’Italia e lancia il nome ad altissimo livello di Marta Bassino. La ventenne cuneese di Borgo San Dalmazzo, tesserata per il Centro Sportivo Esercito, ha conquistato il primo podio della carriera con un bellissimo terzo posto alle spalle dell’inarrivabile Lara Gut e della statunitense Mikael Shiffrin con una condotta di gara da veterana, nonostante fosse solamente alla ventiseiesima presenza sul massimo palcoscenico mondiale. Precisa e puntuale sul difficile muro e veloce quanto basta sul lungo piano finale, Marta ha concluso al terzo posto la manche del mattino e nel pomeriggio si è ripetuta senza farsi prendere dalla frenesia, nonostante le avversarie alle sue spalle incalzassero ferocemente mettendole sulle spalle una grande pressione.
Alla vigilia della gara sul Rettenbach, Marta vantava un quinto posto come miglior piazzamento in carriera nella passata stagione ottenuto sulla pista slovacca di Jasna, dove aveva vinto il titolo mondiale juniores nel 2014. Da un paio d’anni stabilmente presente sul circuito, aveva fatto sognare un buon piazzamento nei Mondiali di Vail del febbraio 2015: ottava a metà gara, uscì nella seconda, una delusione che seppe trasformare in un’utile lezione per crescere. Gli allenatori riponevano grande fiducia in lei per questo appuntamento, confortati dai tempi segnati nei test cronometrici delle ultime settimane. Bassino ha confermato di avere fatto quel salto verso l’alto che lo staff si attendeva, e si toglie pure la soddisfazione di essere la più giovane in termini di età presente nella top-ten di giornata. Intanto in cima alla classifica riprende la sua marcia Lara Gut (al diciannovesimo centro in coppa), la quale ha fatto subito capire di avere intenzione di replicare il successo ottenuto nel 2016 in classifica generale, mentre Mikaela Shiffrin ha dimostrato doi essere ormai una certezza anche in questa specialità, piazzandosi al posto d’onore esattamente come un anno fa.
L’ottima giornata della squadra azzurra è arricchita dal quinto posto di Sofia Goggia. La bergamasca sta completando la sua trasformazione tecnica nella disciplina con una bella rimonta dalla decima piazza del mattino, con il secondo tempo del pomeriggio che le consegna il miglior piazzamento in carriera in gigante. Piccolo passo indietro invece nella seconda manche per Federica Brignone, regina nel 2015. La valdostana, quarta a metà competizione, ha commesso un paio di sbavature di troppo nella seconda parte che l’hanno retrocessa al nono posto, ma i margini di miglioramento in termini di condizione sono enormi e avrà sicuramente modo e tempo per risalire la classifica. A punti sono finite pure Manuela Moelgg ventesima e Francesca Marsaglia venticinquesima. Non qualificate per la seconda manche Nadia Fanchini, le sorelle Irene ed Elena Curtoni, caduta senza conseguenze per la trentina Laura Pirovano. Il prossimo appuntamento in calendario è fissato a Killington, negli Stati Uniti, sabato 26 novembre.