Sofia Goggia

Milano-Cortina 2026: Sofia Goggia non sta nella pelle

Le parole di Sofia Goggia

In occasione del Festival dello Sport di Trento, Sofia Goggia ha rilasciato una lunga intervista insieme a Fabio Longo, direttore di Audi Italia, storico sponsor della Fisi, che, in piazza Duomo, ha presentato il propototipo della monoposto che debutterà in F1 nel 2026, stesso anno in cui l’azzurra prenderà parte alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

“Diciamo che Audi è lo sponsor, un grandissimo sponsor della Fisi, la Federazione Italiana Sport Invernali, di cui faccio parte – ha sottolineato Sofia -. È una partnership che dura da tantissimi anni e quando le partnership sono vincenti lo sono per davvero, perché si condividono dei valori. Inoltre, da sciatrice, c’è anche un paragone con una macchina: abbiamo tutti degli elementi che ci possono accomunare quali velocità, sicurezza, controllo, curve, traiettorie. Quindi i valori che ci accomunano sono molti”.

La sciatrice bergamasca non sta nella pelle in vista di Milano-Cortina 2026: “Parlando per quella che è la sfera prettamente fisica devi saper fare delle scelte che abbiano un’ottica lungimirante in senso quadriennale, ma che ti permettano di vivere nel presente. Quindi io so benissimo che il 2026 è qua dietro l’angolo, però nel mezzo ci sono tantissime, tantissime tappe di Coppa del mondo, tantissime giornate di gara e di preparazione sugli sci dove io posso provare a essere un’atleta migliore. Penso che non ci sia percorso migliore di voler essere migliori. Questo è il mio punto di vista, poi chiaramente le Olimpiadi in casa rappresentano un qualcosa di enorme: sarà un sarà la nostra Olimpiade e avrà un valore inestimabile. Penso che sarà l’apoteosi dello sci”.

“Mah, diciamo entrambe le risposte perché due anni volano, però sta anche a noi riuscire a far fruttare la lentezza con cui si semina, perché la fretta è una cattiva consigliera e quando fai le cose le devi fare con lucidità, consapevolezza e con molta presenza. E senza correre troppo perché tutto ha un proprio tempo, quindi se da un lato i due anni corrono molto velocemente, dall’altro se fai fruttare tutte le giornate, il percorso ti dà una lentezza per viverlo che è impagabile” ha concluso la Goggia.


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