Mondiale finito, tempo di bilanci.
Kristian Ghedina non nasconde la delusione per lo scarso bottino degli Azzurri ai Mondiali. “Lo hanno vissuto in maniera paradossale, mancando il podio nelle gare in cui ce lo si aspettava e conquistandolo nelle prove in cui le attese erano minime, come il parallelo dorato di Marta Bassino, o addirittura nulle, come il gigante argentato di Luca De Aliprandini. Brignone in combinata e Bassino in gigante hanno pagato troppo la tensione. Tutto il Paese voleva la medaglia da loro e purtroppo la testa delle ragazze non ha retto. A Paris è mancato il feeling con la pista” racconta a Il Messaggero.
“La pista Vertigine era degna per il Mondiale, il tracciato no – aggiunge l’ex campione -. Purtroppo, e li capisco perché non avevano riferimenti, quelli della Fis sono stati troppo conservativi nel disegno per essere sicuri di evitare cadute. Così facendo hanno storpiato la discesa, che è diventata un gigantone. Io mi sarei lamentato di sicuro. Quando mi dissero che mi avrebbero intitolato il salto, gli risposi di sì a condizione che gli atleti fossero stati in aria per una sessantina di metri. Penso che nessuno nella gara che ha assegnato le medaglie abbia saltato più di 20 metri sul Ghedina”.