“Avevo considerato quel sorpasso come una genialata alla Valentino Rossi a Laguna Seca”, ha dichiarato l’atleta azzurro.
Retrocesso dalla giuria all’ultimo posto della prima semifinale della gara sprint di tecnica libera a Lahti, in Finlandia, per aver oltrepassato in curva un prisma che delimitava il percorso nel tentativo di superare il francese Lucas Chanavat, Federico Pellegrino non ci sta. Nelle interviste post-gara, rilasciate al sito della FISI, l’atleta azzurro non le manda a dire ai giudici.
“Non condivido minimamente la decisione della giuria. È solo frutto di confusione delle regole che in questi anni sono state cambiate e nemmeno le giustificazioni che mi sono state date e che hanno portato alla mia retrocessione, ci sono incongruenze nel modo di pensare dei giudici. È un po’ frustrante perché avevo considerato quel sorpasso come una genialata, un sorpasso alla Valentino Rossi a Laguna Seca qualche anno fa. Invece abbiamo regole diverse e probabilmente meno volte allo spettacolo”, ha esordito l’italiano.
“Accetto questo e penso alle prossime gare, anche perché i problemi di questi giorni sono altri, infatti colgo l’occasione per ribadire il mio no alla guerra. Per quel che riguarda la gara, peccato perché gambe e testa funzionavano bene, sarebbe stata una bella occasione per impensierire nuovamente Klaebo dopo le Olimpiadi”, ha concluso.