Sofia Goggia e Federica Brignone non bastano a Piero Gros

Le parole di Pierok Gros

Piero Gros, leggendario componente della Valanga Azzurra degli anni ’70, ha parlato dell’Italia di oggi sul Corriere della Sera: “Le ragazze vanno fortissimo, ma dietro a Goggia, Brignone, Bassino e Curtoni, vedo poco. Mancano le giovani, in slalom siamo zero. Non capisco poi perché Marta Bassino voglia fare le discese; sarebbe meglio che in un anno olimpico si concentrasse sul gigante, la sua specialità. Va bene il superG, ma la discesa che c’entra?”.

“Per i maschi è un po’ lo stesso discorso. Non vedo giovani. De Aliprandini, bravissimo peraltro, ha 31 anni; Paris ne ha 32 e dietro di lui non spunta nessuno. L’unico giovane che è emerso è Vinatzer. Abbiamo delle punte, certo, ma parlare di squadra mi sembra difficile».

Lo sci farà sempre parte della vita di Piero Gros: “Da anni collaboro con la Tv Svizzera Italiana. Ho seguito lo sci per tanti anni, ne ho seguito l’evoluzione. Io non ho imparato a sciare sullo skilift, a sei anni facevo 900 metri a piedi per andare a prendere la seggiovia. Da trent’anni una cosa del genere è impensabile. Ero già un atleta, perché aiutavo tutto il giorno i miei genitori a tirare le funi nel bosco, a portare fuori il letame dalla stalle, giocavo a pallone e andavo in bici, non avevo bisogno di far pesi. Ho cominciato a fare ginnastica a 15 anni, perché ce la facevano fare in Comitato. Guardi oggi quanti esercizi fanno in partenza gli atleti: questo perché lo sci è diventato soprattutto fisico; conta anche il talento, e ci mancherebbe, ma la condizione fisica è sempre più rilevante. È così ormai in tutti gli sport”.

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