Sofia Goggia contenta per l’argento ma confessa un pizzico di rammarico.
Sofia Goggia ai microfoni della Fisi ha commentato il suo argento nella discesa libero di Pechino, a tre settimane dal grave infortunio al ginocchio: “Avrei firmato per l’argento. Mi dispiace un po’ per l’oro, però è stato talmente un periodo tosto che oggi è stata la giornata più facile. Sentivo dentro di me che non ero stata velocissima perché nell’ultima parte non sentivo i miei sci veloci come sapevo”, ha spiegato la sciatrice bergamasca.
“Al cancelletto di partenza ero concentrata ma penavo solo a cosa volevo fare sugli sci. All’arrivo ho capito che i miei sci non mi avevano dato la sensazione solita nella parte sotto, e non penso sia un discorso di sci visto che sono i miei preferiti, però penso di aver sbagliato un po’ l’entrata nel piano – una curva che non mi è mai entrata bene neanche in prova -, è stata una sensazione ma ho sentito di non esser stata così veloce. Ero contenta ma sapevo che quattro decimi erano pochi. Per il valore soggettivo è l’impresa più bella della mia carriera, per il valore della medaglia no, ma per quello che significa per me sì”.
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“Come ho fatto? Io credo di esserci arrivata con la forza di volontà. Penso di aver avuto una progressione incredibile sia a livello fisico che sugli sci, perché serviva il coraggio di buttarsi da una discesa nuova, dopo Cortina, senza mai essere andata ancora veloce e farlo con questa scioltezza non penso fosse da tutti. Io ci ho veramente creduto, anche nelle giornate più buie. Da dicembre 2020 ero imbattuta nella disciplina, stavo disputando una grande stagione anche in superg e farmi male a così poco dall’evento mi ha fatto rivivere i fantasmi della stagione passata sapendo che l’Olimpiade c’è ogni quattro anni. Ci ho creduto veramente, sennò non ce l’avrei fatta”.
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