Sofia Goggia, premiata con la medaglia d’oro della città di Bergamo, spiega la sua filosofia e il suo approccio alle gare.
Sofia Goggia ha espresso tutta la sua soddisfazione dopo aver ricevuto la medaglia d’oro della città di Bergamo al Teatro Sociale: “Una grande emozione. È stata un’onorificenza che di solito viene consegnata a dicembre, ma visto che il calendario impone dei ritmi senza soluzione di continuità hanno deciso di anticiparla, sono veramente grata”.
La sciatrice bergamasca ha spiegato il suo approccio alle gare: “Sono una persona che cerca di dare sempre tutto, anche se ci sono giorni che non riesco a farlo e quindi provo a raggiungere il massimo che possa fare. Per me e per il mio skiman lo sport è quasi come una missione di fede e per questo quanto faccio è un atto di devozione. In questo percorso chiaramente c’è il dolore che è necessario per alzare talvolta l’asticella, ma anche per trovare la consapevolezza in sé stessi per diventare saldi e compiere alcune volte un salto nel vuoto”, sono le parole riportate da Bergamonews.
Sulla medaglia raggiunta nonostante l’infortunio: “Sono riuscita a centrare questo traguardo perché avevo al mio fianco le persone giuste, consapevoli di quello che avrebbero fatto. In quelle settimane lavoravo praticamente no-stop dalla mattina alla sera, con un fisioterapista venuto dall’Austria che non conoscevo prima. Nonostante non riuscissi nemmeno a star in piedi, abbiamo usato dei trucchetti e delle nozioni talvolta scontate, compiendo azioni che ancora oggi non saprei spiegare”.