Il nativo di Merano ha finito la gara molto lontano dal podio
Caduto nella prova in discesa di Lake Louise di 24 ore prima, vinta da Aleksander Aamodt Kilde, Dominik Paris era ai nastri di partenza del Super-G, sempre nella località canadese, col pettorale numero 2.
Le speranze di ottenere un risultato di prestigio sulle nevi del Parco nazionale Banff si sono infrante contro lo strapotere dello svizzero Marco Odermatt, al secondo successo stagionale dopo l’affermazione nel gigante di Soelden, del norvegese Aleksander Kilde, vincitore della discesa di sabato, piazzatosi secondo, e dell’austriaco Matthias Mayer, terzo.
Odermatt e Kilde fanno una gara a parte, ma lo svizzero risulta davvero inarrivabile soprattutto nella parte centrale e in quella finale della pista canadese, chiudendo al primo posto con il tempo di 1’32″53 e rispondendo al successo del norvegese nella discesa di sabato. Kilde è comunque secondo con 37 centesimi di svantaggio dal rivale. Al terzo posto un buon Matthias Mayer, staccato di 78 centesimi da Odermatt, ma molto bravo perché ha messo in pista una grande prestazione dopo essere rimasto per oltre un quarto d’ora fermo al cancelletto di partenza, a causa della caduta di Mauro Caviezel.
Ottimo Guglielmo Bosca, pettorale 44, capace di chiudere all’undicesimo posto a 1″36 da Odermatt, ma soprattutto a 5 decimi dal quarto posto.
Dominik Paris è solo 18esimo, con 1″64 di svantaggio rispetto a Odermatt, parziale accusato maggiormente nel secondo e terzo settore. “Non sono riuscito a tirare la gara nel modo giusto – ha detto Paris al traguardo nelle dichiarazioni riportate dal sito ufficiale della FSI -. Oggi non avevo informazioni con il numero 2 in partenza, ma potevo e dovevo fare meglio”.
Ventiquattresimo si è piazzato Christof Innerhofer a 1″81, mentre 27esimo è Mattia Casse. 39esimo è Matteo Marsaglia a 2″57. Buona la gara di Giovanni Franzoni, partito con il pettorale numero 34 e arrivato a poca distanza da Casse. Purtroppo però, il bresciano ha inforcato una porta ed è stato squalificato. Fuori per un errore anche Matteo Franzoso, così come Nicolò Molteni.