
Più difficile del previsto la dodicesima vittoria consecutiva dei Warriors, la striscia più lunga della NBA di questa stagione che proietta per la prima volta la squadra di Kerr in cima al Power Ranking con (16-2, 88,9, 5-0 contro le squadre dell’Est) consolidando anche un primo palpabile effetto-Durant nel giorno in cui è stato eletto il Giocatore della Settimana all’Ovest con la nuova maglia segnando con 24,8 punti, 8,3 rimbalzi, 6,3 assist, 2,7 stoppate di media nelle 4 vittorie.
Dopo aver inseguito per tre quarti di gara Atlanta guidata dall’indiavolato Denis Schroeder (24 punti, 10/20 3 triple su 4 in 34 minuti) il moro tedeschino col pennacchio rosso fra i capelli crespi, Kevin ha segnato il canestro del sorpasso (79-76) spronando la sua squadra in serata difficile al tiro (41,9 e 24,1 da 3) e sostenendola con 14 rimbalzi per la pressione della morsa Howard-Millsap (14 rimbalzi a testa), anche se poi Atlanta ha chiuso il parziale del terzo quarto ancora avanti (81-86 con una tripla di Clark) e determinante nell’ultima frazione con l’ingresso di Iguodala e due stoppate salvifiche di Draymond Green nelle battute finali. Vittoria stretta, di 5 punti. Per i Big Three 70 punti, oltre i 25 di Durant, 25 di Stephen Curry (8/17 4/11 da 3 9/11 tiri liberi) e 20 di Thompson ( 8/18 e 3/6 triple) con la lussuosa opzione di Iguodala (12 punti, 5/9), ma è chiaro che nei playoff,per non correre il rischio della scorsa stagione contro i Cavs, non basta Zaza Pachulia, e potrebbe proporre uno scambio a Memphis per avere Zach Randolph, messo in panchina dal suo allenatore per lanciare l’interessate rookie Jarell Martin, per un paio di giocatori. Cosa se ne fa, ad esempio, dello “svitato” JaVale McGee il cocco di mamma che anche ieri notte ha scaldato la panchina?
Jeremy Lamb, l’eroe di New York, ha stupito anche nella seconda vittoria consecutiva di Charlotte in trasferta he vale il quinto posto all’Est. Anche se a Memphis Nicolas Batum si è ripreso il posto in quintetto ma disturbato per un problema alla cornea, l’esplosivo Lamb è stato decisivo partendo come Sesto Uomo con i suoi 21 punti (7/11, 2/5 tl5/7 9 rimbalzi in 23 minuti) nella vittoria di 19 punti contro la quarta formazione dell’Ovest, una delle sorprese della stagione, che coach Fizdale sta preparando la squadra del futuro. E in omaggio alla tradizionale politica della lesina che si basa su affari di mercato, conquistata la fiducia del club alla sua prima esperienza da head coach ha messo in panchina fighter Zach Randolph per puntare sul giovane Martin, giocatore di LSU, orgoglio di Baton Rouge, con i suoi 22 anni e il fisico imponente del tutto simile all’esperto power forward che risposto con 111 punti e 12 rimbalzi ma da rifinire tecnicamente.
E’ incredibile come Steve Clifford , il saggio alchimista dentro un corpo da anonimo borghese, al suo quarto anno a Charlotte e due fugaci presenze nei playoff dopo anni bui per gli Hornets, riesca sempre a trarre il massimo profitto da una squadra con ben 8 guardie fra point-guard e shooting guard. E senza avere problemi e garantendo a tutti un minimo di minuti, per cui Marco Belinelli che dopo due partire da primattore era pronto per diventare starter , complice un problema muscolare si è trovato di colpo in fondo alla panca come 13° giocatore meritarsi una nicchia di 20 minuti. Ma non è facile di colpo vivere una situazione simile, e certo i suoi 6 punti con 2/9 e 0/3 dell’arco fanno capire che con tanta concorrenza dovrà ricominciare in fondo al gruppo consolandosi del ricco contratto biennale 6 milioni di dollari e l’ aver dimostrato al suo padrone, un certo Micheal Jordan, di essere per ora un utile investimento e non una scommessa.
I questa stagione c’è anche la disfida delle triple-doppie con i due massimi artisti della specialità. A LeBron James che nell’ultima gara aveva ottenuto la T.D. n.45, ha risposto Russell Westbrook, più giovane e meno possente, con terza tripla consecutiva e la settima stagionale nella Scala del basket. In uno dei più interessanti “Lunedì Letterari” del Madison il missile terra-aria dei Thunder dopo un primo tempo così così, ha compiuto il suo capolavoro con 27 punti, 18 rimbalzi, 14 assist. I Thuder hanno vinto 112-103, i Knicks che raggiunto il 50 per cento di vittorie con due sconfitte casalinghe tornano a essere la squadra balzana di sempre nonostante i colpi di mercato di Noah, Rose e Jannings che per ora non vanno allo sconto.
Turno con 3 vittorie casalinghe (Washington nel supplementare con i Kings scaccia la crisi, +27 per i Raptor nonostante De Rozan poco produttivo (4/13) e 22 punti di Ross,e la n.12 consecutiva dei Warriors) e 4 esterne di Charlotte, Boston a Miami, Utah a Minnesota e ovviamente il Russel-show newyorkese.
A cura di ENRICO CAMPANA