“C’è molto da lavorare”, l’amaro commento di Steve Nash, head coach dei Brooklyn Nets.
Che gli incontri di regular season dell’NBA possano regalare sorprese, è un fatto acclarato: i back-to-back e il calendario fitto rendono quasi ogni match soggetto a possibili esiti clamorosi. Proprio questo è accaduto nella notte appena conclusa, con tutte le big accreditate al titolo uscite sconfitte dai loro confronti.
I campioni in carica dei Milwaukee Bucks si sono dovuti inchinare, a domicilio, ai Minnesota Timberwolves col punteggio di 108-113. Non è andata meglio ai Los Angelse Lakers, ancora privi di LeBron James, che hanno perso ad Oklahoma City 123-115, e ai Los Angeles Clippers, tenuti addirittura sotto gli 80 punti segnati dai sorprendenti Cleveland Cavaliers.
Anche i Phoenix Suns di uno spento Chris Paul – solo sei punti a referto – hanno perso in casa contro i Sacramento Kings, ma in America si è aperto il dibattito sulla crisi dei Brooklyn Nets, battuti da un’ottima Miami al Barclays Center col punteggio di 93-106. È la terza sconfitta in cinque gare per il roster di Steve Nash, che ha dovuto fare i conti con un James Harden in pessima forma.