Con una prestazione da 43 punti e 10 rimbalzi, il numero 30 ha trascinato i suoi alla vittoria sul campo di Boston.
Spalle al muro dopo la sconfitta patita in Gara 3 sul campo dei Boston Celtics, i Golden State Warriors erano chiamati all’impresa in Gara 4 per non compromettere in modo quasi definitivo l’esito della serie finale contro la squadra di Jayson Tatum e Marcus Smart. Al TD Garden i padroni di casa sembrano avere più energie e più fisicità, ma nel quarto quarto esce fuori la classe di un immenso Steph Curry, che guida i suoi nel parziale decisvo di 28-19 per i californiani, che chiude la contesa riportando il fattore campo dalla parte di Golden State.
Il nativo di Akron chiude con 43 punti e 10 rimbalzi, diventando il dodicesimo giocatore all-time per punti segnati alle NBA Finals, raggiungendo un certo Kobe Bryant a quota 13 per numero di partite con almeno 30 punti in una serie finale. La vittoria corsara è merito anche di coach Kerr, bravo ad abbassare il quintetto togliendo un Draymond Green ancora in difficoltà, salvo poi rimetterlo in campo negli ultimi assalti finali dei Celtics, che sostanzialmente non trovano più la via del canestro negli ultimi minuti.
“Klay ha detto che è stata la mia miglior partita nelle Finals? Io non faccio queste classifiche”, ha esordito a fine match Curry. “Abbiamo giocato una buona gara, il nostro obbiettivo era quello di entrare in campo con un’aggressività diversa rispetto a Gara 3 e ciò siamo riusciti. C’è una bella differenza nel tornare a San Francisco sul 2-2 rispetto al 3-1 per loro. Il piede? Il nostro staff medico ha fatto un grande lavoro, non mi ha dato problemi e sono riuscito a giocare con la mente sgombra. Ho cercato di mettere pressione alla loro difesa giocando con aggressività. Il contributo dei miei compagni, da Wiggins a Poole senza dimenticare Klay, però è stato fondamentale”, ha concluso l’ex MVP.
“C’è poco da dire, Steph ha prodotto una prestazione straordinaria. Credo che a livello fisico stia attraversando il momento migliore della sua carriera. Ha fatto cose incredibili contro la migliore difesa della NBA e inoltre ha dato anche il suo contributo a livello difensivo”, ha dichiarato Steve Kerr a fine gara. Gli fa eco anche Klay Thompson, lo ‘splash brother’ che ancora non riesce ad incidere come vorrebbe nella serie: “Spesso prendiamo per scontate le cose che è in grado di fare Steph, ma commettiamo un errore. Credo che abbia giocato la sua miglior partita di sempre nelle Finals, avevamo le spalle al muro e lui ci ha guidato al successo”.