LeBron James risponde a tono alle parole di Zlatan Ibrahimovic su sport e politica.
“Sono la persona sbagliata da criticare perché non parlo di politica senza saperne niente. Mi preparo prima di parlare, ho ‘educato’ la mia mente a parlare con cognizione di causa”. Non trattiene certo la sua irritazione LeBron James, che nel postpartita di Los Angeles Lakers–Portland Trail Blazers (102-93 il punteggio a favore dei gialloviola, con il Prescelto autore di 28 punti, 11 rimbalzi e 7 assist che ha interrotto una serie di quattro sconfitte consecutive) ha commentato le critiche a lui rivoltegli da Zlatan Ibrahimovic sulla questione dell’intreccio fra sport e politica.
Ibra, in un’intervista al sito dell’Uefa, aveva dichiarato stima nei confronti di LeBron dal punto di vista sportivo, suggerendogli però di lasciar perdere questioni politiche. Il nativo di Akron ha risposto in conferenza stampa: “Sono la persona sbagliata da criticare perché non parlo di politica senza conoscere i fatti. Mi preparo prima di parlare, e so bene che cosa dico”.
“E’ divertente che queste parole vengano da lui, perché nel 2018 in Svezia ha fatto le stesse cose – ha aggiunto James, seccato -. Non era stato lui a dire che sentiva un certo tipo di razzismo in campo solo perché il suo cognome era diverso da quello degli altri?”.
“Non starò zitto, non mi limiterò allo sport – ha poi concluso LeBron -. Capisco quanto sia potente la mia voce, quanto possa aiutare a combattere le ingiustizie, quelle che vedo nella mia comunità. Ho i 300 ragazzi della mia scuola di Akron a cui pensare, che vedono ingiustizie ogni giorno. Hanno bisogno di una voce, e io voglio essere la loro voce”.