Il ‘Gallo’ e i suoi compagni non sfruttano il match-point casalingo. A Ovest, prima finale di conference in assoluto per i Clippers.
Dopo il ‘miracolo’ di gara-5, Atlanta non riesce a sfruttare il match point casalingo che avrebbe permesso agli stessi Hawks di avanzare alle finali della Eastern Conference NBA per la prima volta dal 2015: in gara-6, infatti, i Philadelphia 76ers vincono 104-99 grazie a una concreta prova di squadra, in cui spiccano i 24 punti di Seth Curry e Tobias Harris e la doppia-doppia da 22 punti e 13 rimbalzi di Joel Embiid.
Ai padroni di casa non basta la solita prova ‘monstre’ di Trae Young, che mette a tabellino 34 punti e 12 assist. Nemmeno un buon Gallinari (16 i punti per l’ex Olimpia) riesce a trascinare i suoi, costretti ora a cercare la qualificazione sul parquet del Wells Fargo Center nella notte italiana tra domenica e lunedì.
Si chiudono invece le semifinali di conference a Ovest: dopo la qualificazione di Phoenix contro Denver, sono i Clippers a staccare il biglietto per il penultimo atto della stagione. Sul parquet di casa dello Staples Center, quella che per tradizione è nota come la metà ‘meno nobile’ di Los Angeles conquista per la prima volta nella storia un posto alle finali di conference, battendo gli Utah Jazz 131-119 con una strepitosa rimonta dal -25 guidata da un indemoniato Terance Mann (39 i suoi punti), dai 28 di Paul George e dai 27 di Reggie Jackson, che al suo score aggiunge 10 assist.
Pur senza l’infortunato Kawhi Leonard, dunque, l’obiettivo di entrare fra le prime quattro della Lega è raggiunto. Delusione invece per Utah, che dopo aver dominato la regular season si ritrova, nonostante il talento di Donovan Mitchell (39 i suoi punti nella sconfitta di stanotte) a fare i conti con il tabù titolo, mai vinto in 47 anni di storia.