Il giorno più difficile è arrivato, quello in cui riprendere il corso naturale della vita come se nulla fosse successo. Nonostante si sia consumata una tragedia immensa, come quella della morte di Kobe Bryant e della figlia Gianna.
I Los Angeles Lakers sono tornati allo Staples Center per giocare la prima partita di NBA da quando Black Mamba non c’è più, e hanno ospitato in un clima di grande cordoglio e commozione i Portland Trail Blazers (privi di Carmelo Anthony, devastato dall’emozione e che ha preferito non presentarsi).
Tutti i seggiolini sono stati coperti dalle tenute da gioco numero 8 e 24 di Kobe (vuoti i posti che avevano ospitato il campione e la figlia il 29 dicembre, quando per l’ultima volta videro dal vivo i Lakers), le luci sono state spente e per 24”2 tutti sono rimasti in silenzio per onorare il campione scomparso.
Poi ha preso la parola un emozionatissimo LeBron James: “La prima cosa che mi viene in mente è il senso di famiglia. Mi guardo intorno e vedo tutti in lutto. Tutti stiamo male, il nostro cuore è infranto. Ora possiamo solo appoggiarci alla nostra famiglia, ogni persona che è qui ne ha una e so che Kobe, Gianna, Vanessa, tutta la famiglia Bryant, vi ringraziano dal profondo del cuore”.
“Vogliamo onorare un ragazzo arrivato qui a 18 anni e che se n’è andato a 38, diventando da quel momento il miglior padre del mondo. Ora il nostro compito è portare avanti la sua eredità. Non ti dimenticheremo mai, vivrai per sempre fratello”, ha concluso LeBron.