Un Marchese a Rio – 20 agosto 2016

Questa la rubrica olimpica di analisi, sport, spettacolo, costume e un po’ di pepe che Sportal.it offre per i Giochi Olimpici dal 5 al 21 agosto. Ospite: Cino Marchese!

– Prima l’impresa del volley: l’Italia rimonta e soffre con gli Stati Uniti, annulla 6 set ball vince il primo set, perde il secondo dopo aver avuto il set ball del 2-0, viene presa a pallate nel terzo, deve ancora rimontare per pareggiare nel quarto ma esplode nel tie-break, penso sia stata la più sofferta, pazza e avvincente nella storia azzurra di questo sport.
“Grande prova di carattere della nostra Nazionale che finalmente in una partita decisiva non ha tremato ed ha saputo reagire nei momenti negativi”.

– Pagina indimenticabile nel segno del gruppo, della difesa, del contrattacco ispirato dal genio del cubano Juantorena e dalle battute di Bazooka-Zaytzev, questo “gigante” nato a Spoleto da campioni russi, che ha toccato nel finale un punta di 122 km superiore a quella dei campioni di tennis.
“Indubbiamente le naturalizzazioni sono risultate decisive,ma onore a tutti gli altri componenti che quando sono stati chiamati hanno dato il loro meglio”.

– Il volley era venuto all’Olimpiade per riscattarsi con un allenatore giovane (Chicco Blengini) e tre giocatori di scuola straniera, non si arriva a una finale olimpica senza un impasto eccezionale, una fusione perfetta di stili e caratteri e un grade cuore.
“Bisogna dare atto al giovane allenatore che è sempre stato all’altezza ed ha saputo infondere alla sua squadra quello spirito vincente che non le era usuale”.

– La squadra italiana ha innestato con successo tre giocatori di altre scuole, Juantorena, Zaytzev e Antonov quando spesso questi trapianti sono un’incognita come tutte le fusioni a freddo.
“È verissimo. In queste circostanze spesso si è assistito a dei veri e propri fallimenti perché nulla è automatico, ma bisogna perseguire il giusto rendimento con pazienza e con molta fiducia ed in questo Blengini è stato senza alcun dubbio bravissimo”.

– Fra gli italiani il più giovane, Giannelli, ha giocato una partita eccezionale, era quello che aveva meno paura.
“È logico che quando c’è questa armonia di gruppo anche i giovani si esaltano e con la loro incoscienza riescono ad avere dei rendimenti strepitosi”.

– Il volley è uno sport rampante in Italia, non ha una grande storia come il calcio e lo stesso basket arrivato in Italia ai primi del ‘900 e poi con le truppe americane: come ha lavorato, come si è affermato, quali sono le sue potenzialità e i suoi limiti in termine di espansione e spettacolo. In questo sport gli americani non hanno una NBA, si gioca al college, non c’è un campionato e vengono a cercare fortuna in Italia dove questo sport dopo un primo boom ha avuto una recessione ma è riuscito sempre a venirne fuori perchè ha puntato sulla nazionale ed è lo sport preferito dalle ragazze.
“Non a caso questo sport è il più praticato nelle scuole e crea quella solidità di base che è necessaria a tutti i movimenti. Non trascurabile poi è l’equilibrio che esiste tra uomini e donne che lo praticano agli stessi livelli. Non è un caso poi che in diversi Paesi importanti non esista un campionato nazionale e molti vengono da noi che tra alti e bassi abbiamo sempre il nostro campionato che costituisce  la base poi per avere una buona rappresentativa nazionale. Se poi si aggiungono qualche eccellenza esterna,ma ben integrata il gioco è fatto”.

– Il presidente Magri, parmense, è un gran “furbone”, si muove bene nelle stanze del potere burocratico-politico, con Petrucci, Barelli,  Di Rocco è uno degli inamovibili, ago della bilancia dentro il CONI, poi c’è la Lega che cerca di essere innovativa rispetto a quella del basket bloccando le retrocessioni per evitare collassi economici dei club.
“Conosco benissimo Carlo Magri con il quale ho avuto un lungo periodo di collaborazione e confermo che è un “furbone” ben ammanicato con i potenti della politica sportiva. Ha sempre mirato in alto e con la Nazionale ha cercato potere e gloria. Sa toccare i bottoni giusti nei momenti giusti e raramente sbaglia. Ha tutto sotto controllo e la Lega non come nel basket ha un potere ben definito pur essendo da lui molto ben controllata”.

– Niente da fare per le campionesse della pallanuoto grandissimo risultato, l’unico problema è stato quello di trovarsi di fronte in finale con una selezione
straordinaria come potenziale fisico, solidità, scuola tecnica del college tanto che gli esperti parlano degli Usa come di una squadra che potrebbe giocare
nel nostro campionato.
“La pallanuoto pensavo che se la giocasse meglio,invece proprio sul più bello hanno avuto quel calo che nello sport purtroppo subentra quando meno te lo
aspetti. Tuttavia hanno disputato un grande torneo e meritano in nostro plauso”.

– Quale è la realtà della pallanuoto oggi in Italia, e cosa si può fare per renderlo più popolare?
“La pallanuoto oggi è uno sport in crisi in Italia ed ha mal digerito la trasformazione storica che la ha caratterizzata. Troppe piazze storiche non esistono più e sono state sostituite da altre senza tradizione e storia. Questi fatti creano confusione negli appassionati che spesso si disamorano e vengono assorbiti da altri interessi”.

– L’Olimpiade in cui Italia e Brasile finiscono domenica di giocarsi i due titoli più importanti del volley ha consacrato Usain Bolt imperatore dell’atletica e stasera verrà premiato per la sua nona medaglia d’oro, da Pechino a Rio ha replicato la tripletta sabato notte con una fantastica corsa nella 4×100 seminando gli avversari, soltanto il finlandese Paavo Nurmi negli Anni 20 e Carl Lewis hanno vinto 9 medaglie d’oro, un dominio così incontrastato non ha precedenti nella storia della velocità e merita una spiegazione, è una macchina umana o un alieno?
“Non so quante volte ho già detto che Usain Bolt è da annoverare tra i più grandi della storia dello sport. La mia spiegazione al riguardo è che si tratta di una delle macchine più perfette di cui si possa immaginare. È prima di tutto un atleta perfetto che ha delle proporzioni perfette ed una stazza imponente e nello stesso tempo con una armonia irreale. Con queste premesse si capisce che è un esemplare unico difficilmente replicabile”.

– Per l’ultima recita ha nuovamente corso con le scarpette d’oro, osservato lo stesso rituale inginocchiandosi a baciare la pista che poi è la stessa di Pechino acquistata da Londra e rivenduta ai brasiliani, che senso dare  a quell’immagine?
“Questi atteggiamenti un po’ gigioneschi sono quelli che amo di meno di lui, ma li capisco perché dietro di lui c’è un apparato commerciale che se non li pretende se li aspetta”.

– Nelle strade di Kingston la gente  ha seguito le sue gare attraverso teleschermi giganti e si è eccitata come vivesse una festa nazionale.
“Per un piccolo Paese come la Giamaica è comprensibile che accada tutto questo”.

– Ha ribadito che chiude con l’Olimpiade ma continuerà ancora per 2-3 anni, dobbiamo credergli quando compirà 30 anni proprio l’ultimo giorno delle Olimpiadi?
“Non è un problema che mi pongo, ma speriamo che continui il più possibile perché dopo ne sentiremo la mancanza”.

LeBron James, suo amico, gli ha mandato un tweet di congratulazioni promettendogli che andrà a trovarlo in Giamaica, chissà mai cosa vorrà proporgli…
“Tra grandissimi è facile capirsi e speriamo che gli proponga qualcosa di interessante”.

– La vita privata di Usain Bolt più che avvolta dal mistero è sempre stata piatta, domestica, la mamma e il pollo fritto, mai il minimo amorazzo mai la minima fiamma o sbandata o scandaletto, ma con l’ultimo trionfo ha ammesso una relazione con una 26enne giamaicana precisando però di non voler dare in pasto alla stampa il suo nome: si tratterebbe di una bella ragazza  arrivata a Rio con la quale sarebbe stato visto in discoteca e individuata attraverso una fitta corrispondenza sui social forum. Si chiama Kasi Bennett, lei avrebbe confermato.
“E ci mancherebbe altro! È bello come il sole, ricco,simpatico e cosa volete che non abbia qualcuno che apprezzi tutto ciò! E poi le giamaicane sono belle e sinuose e se poi sono mezzo sangue, come molte, sono creature sublimi. Al proposito mi ricordo che il mio amico Arthur Ashe, con il quale era tradizione andare a cena a New York, una sera si presentò con una giamaicana che forse una più bella di lei non ho mai visto”.

– L’ultima gara dei Giochi è stata di livello alto, 37″27, dietro i sorprendenti giapponesi 37″60, al terzo posto gli americani (37″62) che però sono stati
squalificati per cambio irregolare, il bronzo va ai canadesi (37″64) ma nei replay non si è notato niente di irregolare e molti sono convinti che il ricorso degli americani darà loro ragione.
“Niente è impossibile quando corre Usain che però ha saputo dare alla staffetta quella solidità che spetta solo ai più grandi”.

– L’atletica italiana speranzosa per l’ultima giornata col quartetto multietnico della 4×400 femminile Chigbolu, Spacca, Folorunso e Grenot che ha battuto il record italiano con 3’25″16 sesto tempo della finale, poi ci sono le gemelline azzurre del salto in alto Alessia Trost e Desirè Rossit qualificate con 1,94 e  il 7° e 15° posto che può essere un punto di partenza e non d’arrivo mentre il miglior risultato fino ad oggi è stato il quarto posto di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia che ha fatto notizia  però soltanto perchè, intervistata dai giornalisti, ha chiesto pubblicamente al fidanzato, il marciatore Lorenzo Dessi, di sposarla.
“L’atletica Italiana ha dato qualche timido cenno di ripresa. D’altra parte era talmente finita in basso che ci voleva poco. Ma partendo dal salto in alto, maschile e femminile, si possono intravvedere cenni di ripresa”.

– Lo sport è diventata un’agenzia matrimoniale di tutti i generi e promiscuità, ma fino ad oggi non s’era mai vista una dichiarazione d’amore di una atleta donna, ora la parola a Dessi anche se gli atleti italiani e i tecnici preferiscono impalmare le straniere, antica virtù del maschio italiano, come nel caso di alcune protagonista dell’atletica, la cui più famosa è certamente Thianna Madison in Bartoletta che vinto il lungo e la staffetta 4×100 svelando finalmente che il marito calabrese è il suo allenatore.
“Se non mi ricordo male è fin dai tempi del discobolo Al Oertner che succedono queste cose e poi grazie al nostro “Chissenefrega oggi sappiamo che
mestiere fa il marito calabrese di Thianna Madison in Bartoletta”.

– Gli Stati Uniti in finale battendo la Spagna di 6 punti, un divario più stretto di quello delle ultime due finali fra loro e 80 punti stiracchiati difendendo a un certo punto a zona, per loro considerata un’eresia.
“Anche se di poco sempre loro vincono ed è giusto così. Merito però a Scariolo ed alla sua squadra di non avere mai mollato”.

– Juan Carlos Navarro  capitano della Spagna è convinto  che usando meglio la testa potevano battere gli Stati Uniti, anche a Rubio è rimasto un po’ d’amaro in bocca.
“Juan Carlos Navarro, grande giocatore, è uno di quelli che mi stanno più antipatici ed incarna quell’aggettivo “spagnolismo”, che vuol dire tutto insieme, mancanza di umiltà, presunzione ed assoluta mancanza di modestia. Può dire quel che vuole, ma sempre loro vincono”.

– Come volevasi dimostrare, nel basket una somma di 12 individualità non fa una grande squadra, Irving non è un play perchè il play dei Cavs è LeBron e
non ha i cambi di ritmo e il genio vincente d Chris Paul o i guizzi di Curry, Anthony era giocatore di complemento nel Dream Team mentre qui pretende di fare il leader, infine  non posso credere ai miei occhi di aver visto ben due air ball consecutivi di Kevin Durant.
“È vero questa squadra a volte stenta ed arranca, ma alla fine vince. Le individualità alla fine pagano e possono sopportare un Carmelo che si crede
quello che non è,  ed un KD che non prende il ferro. Quello che non si può sopportare è il commento di Michelini e Fanelli”.

– Naturalmente vinceranno  il titolo  con la Serbia che ha cancellato un’Australia deludentissima (87-61) e arriva gasata alla finale ma questa squadra Usa non entrerà nell’immaginario collettivo il Dream Team è nato a Barcellona e si è congedato dalla mitologia a Londra con LeBron, Kobe e Chris Paul, inoltre
dei 12 di Rio, soltanto  Irving,  Thompson, Green e Barnes sono freschi di un titolo NBA, mentre gli altri non hanno mai vinto  nulla.
“La Serbia è l’unica squadra che veramente li può impegnare. È condotta bene ed ha ben coperti tutti i ruoli. Gli Americani però non saranno nemmeno parenti del Dream Team, ma sono solidi ed hanno una esplosività fisica che gli permette di sopperire a tante mancanze. Attenti però”.

– Aveva ragione David Stern che nel lasciare la poltrona di commissioner disse che ormai non ha più senso mandare un Dream Team alle Olimpiadi, per lui bastano 3 campioni NBA  sotto i 23 anni, in analogia a quello che succede nel torneo di calcio.
“David Stern è stato di gran lunga il Dirigente di sport professionistico più preparato e competente e sapeva benissimo cosa diceva”.

– Credo che ai proprietari NBA e al commissioner non farà piacere leggere che due loro stipendiati, Jordan e Anthony, considerano l’oro del basket più importante dell’anello sputando nel piatto dove mangiano; non sorprendiamoci se Mark Cuban, il falco  dei Mavericks, per il quale la FIBA non può arricchirsi a spese loro, proporrà ai colleghi presidenti di non mandare più i giocatori alle Olimpiadi, stranieri sotto contratto compresi.
“Si dicono tante cose per il gusto di dirle senza pensare alle conseguenze. Se i proprietari delle squadre NBA prendono posizione , come possono, non ci sarà più basket alle Olimpiadi, visto che la maggior parte anche dei giocatori delle altre squadre sono sotto contratto con squadre NBA”.

– A proposito, parlando di calcio, se la Germania gioca la finale nel torneo contro il Brasile di Neymar e altri big, l’Italia continuerà a snobbare i Giochi per paura di figuracce quando il calendario in questo periodo dell’anno è un fiorire di tornei e amichevoli  e il calcio ne guadagnerebbe in simpatia?
“L’Italia non è che snobba le Olimpiadi, semplicemente non si qualifica”.

– A due giornate dalla fine 26 medaglie con le ultime due d’argento del volley beach e Pallanuoto femminile, 8 ori, 12 argenti, e 6 bronzi 2 medaglie in meno di Londra ma con un altra medaglia sicura nel volley, 6 bronzi contro 12 significa maggior qualità oltre alla tara dei Giochi negli altri continenti notoriamente più difficili”.
“Non c’è dubbio che al di la dei numeri e delle troppe medaglie in specialità poco diffuse, si tratta di una spedizione altamente positiva, ma qui insisto deva partire la riforma di Malagò e non fare troppe celebrazioni o visite guidate”.

– Si è visto in Tv al torneo di basket Thohir padrone dell’Inter: non molti sanno che è il presidente della Federazione Asiatica di basket e alla prossima  scadenza del presidente della FIBA Muratori (Argentina) per rotazione fra i vari continenti la poltrona potrebbe toccare a lui per gestire il torneo olimpico di Tokio e il mondiale 2019 in Cina.
“A Thohir piace la vetrina e lo sport, non ci sono dubbi. Pensare però che debba diventare lui il demiurgo del basket mi crea molto nervosismo e mi fa pensare a quanto fatto con l’Inter”.

– Dai Giochi uno scoop riguardante il Thohir meneghino: un uccellino arrivato da Rio mi ha soffiato nell’orecchio che il riccone indonesiano ha grandi progetti per Milano anche per il basket e vorrebbe creare una seconda squadra  e inserirla nell’Inter, come altri club di calcio europei, Real, Barcellona e FC Bayern, puntando come braccio destro su Dino Meneghin.
“Il riccone indonesiano prima di tutto deve dimostrare di esserlo e nel caso lo fosse ben venga il suo interesse per il basket milanese e se il suo tramite diventasse Dino Meneghin meglio ancora”.

– Per la peggior partecipazione fra gli sport azzurri il golf femminile con due giocatrici del tour americano è  ben messo per la “Shame Medal”, Giulia Sergas è al 54° posto (ovvero quart’ultima, con +14 e Giulia Molinaro al 57° (terz’ultima +17), nella classifica per nazioni l’Italia è ultima nel ritorno del golf all’Olimpiade dopo 112 anni
“Quando Mc Cormack mi costringeva a fare il golf femminile in Italia e non il Calcio, io mi sforzavo a spiegargli che non era il caso. Ora in piena euforia Federale avere queste dimostrazioni di vergogna non è certamente positivo”.

– La storia della rapina a mano armata a danno di quattro nuotatori, come pensavamo, è stata una messinscena architettata da Lochte per mascherare una
notte brava che il giudice di Rio ha smascherato prontamente, creando però un caso diplomatico col segretario di Stato americano perchè due nuotatori sono stati bloccati al villaggio e alla squadra di basket è stata tolto il servizio di sicurezza e non potendo fare il giro turistico previsto nel giorno di riposo.
“Avevamo capito da subito che la storia di Lochte e dei suoi amici era una “bufala”. Ora tutte le conseguenze non ci interessano ed ancora candidiamo
la loro cronaca ad un nuovo “Chissenefrega” odierno”.

– Nelle sessione di atletica si susseguono le squalifiche, ieri c’è stata quella della staffetta  americana  della 4×100 e quella degli inglesi nella 4×400 che giravano con la medaglia di bronzo al collo quando è passato un valletto del CIO a ritirargliele un atleta gliel’ha tirata in faccia, non è che l’ipertecnologia sia un boomerang e si vada a cercare il pelo nell’uovo come ha fatto il presidente francese dell’atletica squalificando il keniano terzo nei 300 siepi per regalare il bronzo a un suo atleta.
“Bisogna stare attenti perché con l’ipertecnologia si rischiano figure barbine e poi per riparare si corre il rischio ,come dicono i veneti, che “il tacon sé peso che il buso”.

– Repubblica ha documentato la scandalosa gestione del CIO nel problema del doping, dove il “falso ideologico”, reato penale, ha permesso a ben 25 atleti fermati per doping di vincere 25 medaglie, mentre ha chiuso la porta a Schwazer il cui avvocato denuncia la manomissioni dei controlli, si poteva farlo correre con riserva visto il particolare caso, invece di chiudere un occhio o magari tutte e due  con due dozzine di medagliati cheste la ridono sotto i baffi. E con la Russia non è andato fino in fondo, tanto che il presidente, Thomas Bach, si è autoassolto con una dichiarazione sconcertante: “Mica posso fare la guerra a Putin”.
“Che Thomas Bach faccia il pesce in barile è senza alcun dubbio una delle sue migliori doti. Che poi l’apparato del CIO dell’antidoping non funzioni è una cosa risaputa e più volte denunciata in questa rubrica”.

Il “Chissenefrega di oggi?
“Più che mai la storia di Lochte”.

Acura di ENRICO CAMPANA.


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