Il calcio femminile è… femminile. E in effetti basta parlarne con Valentina Caruso per averne la conferma. Certo, anche l’occhio vuole la sua parte, ma la giornalista di Sky Sport tenta subito il dribbling. “Quando ero piccola ho giocato anche io – racconta a Sportal.it -. Le bambine vanno assecondate, quando chiedono di indossare le scarpette bullonate e non le calzature da ballerina, per fare un esempio, perché si tratta di uno sport che non fa di certo perdere la femminilità. E’ sbagliato avere pregiudizi, come spesso purtroppo succede”.
La Caruso, sarda, ha ricevuto alcuni importanti incarichi. E’ diventata componente dello staff della delegazione FIGC di Cagliari, è consulente Calcio Femminile del delegato ed è madrina del progetto Festa Femminile. “Mi ha fatto molto piacere, nel mio piccolo voglio dare una mano a un movimento che è in crescita e che meriterebbe più attenzione: per esempio non sono in tanti a sapere che nel 2014 la nazionale Under 17 è arrivata terza ai campionati del mondo. Ma è giusto partire dalla base, divertendosi fino dalla più tenera età. E giocando a calcio ci si diverte, che tu sia maschio o femmina”, aggiunge Valentina.
Il cuore della Caruso, che lavora che per Radiolina e per L’Unione Sarda, batte per il Cagliari. “La Sardegna e i sardi meritano che la squadra giochi in serie A: le due recenti battute d’arresto con Cesena e Novara non mi preoccupano: Rastelli sta svolgendo un ottimo lavoro”.