La situazione dei Nets (penultimi all’Est e al 28° posto davanti a Lakers 8/30 e Filadelfia 4/35) è molto compromessa dopo le utime sconfitte: 10/27, il 27% per cento e la possibilità del taglio entro la chiusura del mercato invernale (18 febbraio) di Joe Johnson il secondo giocatore più pagato della NBA con 24,9 milioni) che potrebbe finire la stagione al minimo salariale in un club di vertice (Spurs, Cavaliers Oklahoma).
L’operazione di partire subito con la ricostruzione della squadra potrebbe aprire a Bargnani un ultimo ipotetico spiraglio per riguardagnare fiducia e stima, anche se è finito nel dimenticatoio (6 minuti e un canestro nella sconfitta numero 27 a Detroit). L’alternativa – e forse ci sta pensando – è quella di esplorare il mercato europeo o bussare all’Armani, unica in grado di competere con i grandi club stranieri, per entrare nelle rotazioni dei lunghi. E quindi evitare due mesi vuoti e arrivare in forma al pre-olimpico. Certamente il Mago è migliore come peso specifico di Robbie Hummel e più produttivo di Barac, sebbene si tenga lontano dalle aree affollate. Naturalmente decisiva la parola di Repesa che non manca di flessibilità nell’accettare le scelte dei vertici societari.
A cura di Enrico Campana