Sedici confermati e 7 nuovi acquisti, per un totale di 15 over e 9 under. Questa la “radiografia” della rosa del Parma a un mese dall’inizio del campionato. Dopo un giugno di attesa, a luglio è successo tantissimo, al punto che la rosa è quasi completa.
Porta. Qui i giochi sembrano fatti, nonostante l’infortunio di Zommers. La lesione muscolare alla coscia subita dal portiere lettone è un brutto colpo perché ha rallentato la preparazione, ma le gerarchie sono chiare. Alle spalle del titolarissimo ci sarà Marjian Coric, di ritorno un anno dopo il fallimento e dopo la deludente esperienza allo Spezia. Il croato sarà il 12°, con Fall trattenuto solo fino a quando non si riprenderà Zommers per poi essere ceduto in prestito in D. Per il ruolo di 3° si attingerà nel vivaio.
Difesa. Al momento Apolloni può contare su 4 centrali, ma solo uno di questi, ovviamente Lucarelli, è reduce dalla passata stagione. Il Capitano sarà ancora titolare fisso, ma dopo aver mostrato la corda in qualche occasione in D di fronte ad attaccanti veloci, non è utopia immaginare qualche turno di riposo. Al suo fianco, partito Cacioli, è arrivato Coly, sicuro di un posto da titolare, e adattabile anche sulla fascia, poi ecco Maikol Benassi e Lorenzo Saporetti, quest’ultimo di ritorno nel ruolo preferito dopo un anno da esterno sinistro. Serve un altro elemento, ancor di più se il ricorso alla difesa a 3 sarà frequente. Ma chi? Masi e Bergamelli sono lontani, possibile che sia in arrivo una sorpresa del duo Minotti-Galassi, che non dovrebbe essere il pisano ex Juve e Fiorentina Rozzio. Non facile trattare con il Latina di Leonardi per Andrea Esposito. Tutto ok invece sulle fasce, dove le coppie Garufo-Messina a destra e Nunzella-Ricci a sinistra avranno pochi uguali in categoria
Centrocampo. Sulla carta, sembra non mancare nulla. La duttilità tattica sembra dover essere il marchio di fabbrica del nuovo Parma, chiamato a passare in corsa da un modulo a un altro. Per questo servono interpreti di spessore e con esperienza, qualità che non manca a Corapi, Giorgino e Miglietta. Eppure forse solo per due di essi ci sarà una maglia da titolare: intoccabile il primo, Apolloni non sembra voler rinunciare alle geometrie di Miglietta, approdato in una categoria più adatta alle proprie caratteristiche. Per il resto dipenderà dal modulo che si vorrà adottare: se sarà il 3-5-2 ci sarà un solo posto per uno tra Scavone e Baraye, che sta sorprendendo come interno, ma la cui permanenza resta in bilico per il tetto agli over. Entrambi hanno caratteristiche piuttosto offensive e non sembrano poter convivere neppure in caso di mediana a tre e trequartista, dove potrebbe essere utile la corsa di Simonetti, rivelazione della poule scudetto.
Attacco. Al momento sono 6 i giocatori su cui può contare Apolloni. Il numero potrebbe restare lo stesso, il che aprirebbe a due innesti, considerando che Guazzo e Longobardi sono destinati all’addio. Perché se Mazzocchi e Melandri non hanno al momento ricambi sulle fasce (eccetto l’eventuale avanzamento di Ricci), Evacuo e Nocciolini stanno dando buone prove di intesa per una coppia che, caratteristiche alla mano, ha tutto per essere quella titolare. Probabilmente però non lo sarà, visto che al fianco del 3-5-2 il tecnico crociato vorrà utilizzare il tridente. Ergo, una sola punta centrale da rifornire con cross, e due ali: Mazzocchi e Melandri, appunto, ma all’occorrenza anche lo stesso Nocciolini, ma anche un mister X che arriverà. Per il momento però tutti gli sforzi sono concentrati sulla ricerca di un altro centravanti: gli indizi confluiscono su Emanuele Calaiò, il cui ingaggio è però molto pesante per le casse crociate e che sembra preferire soluzioni più vicine a casa.