Dopo il crollo contro il Padova a metterci la faccia fu Lorenzo Minotti. Ad Ancona ciò, per ovvie ragioni, ciò non è stato possibile, così a prendere la parola è sempre Marco Ferrari.
Dopo la conferenza di mercoledì, il vice-presidente del Parma, attualmente la carica più alta rimasta in sella dopo la rivoluzione di martedì, è tornato sulla gara del “Del Conero”, senza però ovviamente potersi esimere dal fare il punto sulla corsa al ruolo di allenatore e ds: “È evidente che questo Parma non funziona, ringraziamo Morrone per l’impegno. La partita di oggi è stata la sintesi di 5 mesi: problemi atletici, mentali, tecnici e di costruzione della gara, un cocktail perfetto” ha detto Ferrari, prima di usare parole molto dure verso il passato e ‘ammonire’ la squadra in vista del futuro.
E non è finita. Ce n’è anche per il gruppo…: “Ci eravamo illusi, ma siamo poca cosa. Direi che il Parma non è una squadra di calcio: non gioca, non diverte e non fa venire i tifosi allo stadio. Ogni sabato speravamo in meglio, ma sono state sbagliate troppe cose. Stiamo lavorando ad un nuovo progetto tecnico, che i giocatori non potranno che accettare: solo chi dimostrerà tutti i giorni la voglia e la capacità di stare a Parma rimarrà nel gruppo”.
Parole come pietre, mentre Ferrari diventa ben più “difensivo” in merito al nome di Hernan Crespo, in tribuna al “Del Conero”. Qualcosa di più di un indizio? Ferrari intanto apre al ritorno di Palmieri: “L’allenatore lo sceglieremo dopo il ds, dipenderà da come il nuovo direttore vorrà impostare il lavoro. Palmieri? E’ uno dei profili che stiamo valutando, ci prenderemo ancora qualche giorno”.