Sinisa Mihajlovic in un’intervista al Corriere della Sera è tornato a parlare della sua avventura al Milan.
In particolare, ha svelato un retroscena riguardante Gianluigi Donnarumma: “La settimana prima dell’esordio, Berlusconi è venuto due volte a Milanello per convincermi a mettere Diego Lopez. Io gli ho detto che aveva due possibilità: una di mandarmi via e mettere Lopez, l’altra tenermi e vedere in porta Donnarumma. Lui mi ha tenuto, per fortuna. Sua. Adesso è in Nazionale ed è un patrimonio, non so nemmeno se ha un prezzo: resterà sempre una mia soddisfazione. Io non faccio esordire uno giovane solo perché mi mancano gli altri, come fanno in tanti: se mi convinco, gioca anche se ho tutti a disposizione”.
“Il Milan è stato in un momento difficile sin dall’inizio per la verità. Noi abbiamo perso tempo le prime 7-8 partite perché abbiamo cercato di giocare con il 4-3-1-2, come voleva il presidente Berlusconi, anche se si capiva che non era il modulo adatto. Dopo la partita con il Napoli ho detto basta, vado di testa mia: se mi manda via, muoio con le mie idee. Tanto è vero che i risultati hanno cominciato a venire”.
“Per me è stato un onore conoscere Berlusconi e lo ringrazierò sempre. Diciamo che per 29 anni su 30 è stato il più grande presidente di calcio di tutti i tempi. Il trentesimo è stato il mio anno – conclude. Galliani con me è stato un grande. Mi dispiace se andrà via dal Milan, spero non lasci il calcio. Gli voglio molto bene, lo considero un amico, mi ha aiutato tanto e da quel punto di vista è stato un anno meraviglioso. Il nostro rapporto continua”.