Da invincibile a improvvisamente vulnerabile. E con al proprio interno un pericoloso caso pronto ad esplodere. La prima sconfitta stagionale del Parma fa molto male e sembra destinata a lasciare qualche strascico. Non solo sul piano dei risultati, con la corsa allo scudetto dilettanti quasi compromessa. Ne è convinto Enrico Boni, che nella sua rubrica settimanale per Sportal.it prova a entrare nel dettaglio del ko subito dalla squadra di Apolloni a Sansepolcro contro il Gubbio:
“Per un anno intero il Parma è stato magnificato, ora la prima sconfitta ha capovolto tutto. Il primo posto nel triangolare è quasi svanito e anche per il secondo non sarà facile: bisognerà battere la Sambenedettese e poi sperare – dice Boni – All’interno dell’ambiente c’è delusione perché questo traguardo non era ritenuto simbolico, al contrario ci si teneva molto. La verità è che non ci si è resi conto dei limiti della squadra e che era stato sopravvalutato il girone. Su tre obiettivi della stagione, vittoria del campionato, della Coppa Italia e dello scudetto, si rischia di centrarne solo uno: certo il più importante, ma gli altri due sono stati buttati via”.
Comincia qui la disamina di Boni, che prova a spiegare il caso Baraye. L’attaccante senegalese si è perso da ormai un mese e ha deluso anche contro il Gubbio. Alla base, qualche panchina di troppo: “Come abbiamo detto molte volte, il Parma ha oggettivi limiti in attacco. Di giocatori davvero affidabili c’è solo Melandri, che è una seconda punta, e Baraye, che può fare anche la prima ed è l’unico vero grande giocatore della squadra. Allora non è un caso che quando lui si è spento, il Parma è tornato sulla terra”.
“Contro l’Imolese, nella partita prima di quella della festa contro il Rovigo, Baraye ha segnato un gol mostrando poi durante l’esultanza una sottomaglia che gli avevano dato gli “Scarrozzati”, il gruppo di tifosi diversamente abili. Era diffidato, è stato ammonito ed ha saltato la partita successiva. A Ravenna poi Apolloni non l’ha fatto giocare, adducendo motivazioni incomprensibili: ‘Non l’ho visto bene in allenamento…’. La verità è che l’allenatore ha gestito male la situazione facendogli perdere la forma. Non si può rinunciare per 21 giorni al proprio giocatore migliore e i risultati si sono visti contro il Gubbio. Baraye oggi è un motore che non gira più. Apolloni avrebbe dovuto curare meglio la psicologia”.
Futuro in bilico quindi per il senegalese? Secondo Boni sì, visto che a saltare non sarà la testa del tecnico: “Apolloni sarà l’allenatore del Parma in Lega Pro. Quindi se già avevamo prima dei dubbi sul futuro di Baraye, figurarsi ora…”