Dopo la testimonianza di Mbokani, ecco quella di Nainggolan, un altro miracolato: “Se non avessi avuto un impegno con il mio sponsor, avrei potuto trovarmi all’aeroporto di Zaventem anch’io. Sì, perché proprio a causa dell’evento a cui dovevo partecipare sono arrivato un giorno prima in Belgio, ma ad Anversa. Altrimenti, avrei preso un volo di mattina da Roma e sarei atterrato direttamente a Bruxelles. Il ritiro era fissato alle 12, proprio nell’albergo di fronte allo scalo”, le parole del romanista alla Gazzetta dello Sport.
Il nazionale belga, al momento, è bloccato ad Anversa: “Il ritiro è sospeso fino a nuovo ordine. E ora non sappiamo cosa dobbiamo fare. Andare a Bruxelles lo stesso? La partita con il Portogallo sarà annullata? Qui gli spostamenti sono difficili, è tutto blindato”.
Nainggolan riflette, alla luce di quanto accaduto a Bruxelles, anche sul futuro: “MI piace giocare, non so stare senza. Ma vorrei non ci fossero rischi. Euro 2016 a porte chiuse? Sarebbe triste. Con gli stadi vuoti non sarebbe la stessa cosa, non sarebbe un messaggio di pace”.